Anno MDLXXX. Ma ^er chiunque odervava una buona dieta , per lo più non fi trovava mortale. All’incontro l’ufo de’purganti , eil falaffo , portavano facilmente gl’infermi al fepolcro . In alcuni Luoghi appena di cento ne recavano fani quattro . Nella fola Ferrara nello iledo tempo ii trovarono prefe da quello malore più di dodici mila perfone , e molte ne morirono. Quivi fu il colmo del male nel Mefe di Giugno, e in Venezia in quello di Luglio. A vea prima fatto il i’uo sfogo in Milano, dove iì contarono più di quaranta mila malati. Nè fedo nè età ne andava efente. Fu creduto , che Anna Regina di Spagna monile di quello male. Mancò effa nel dì ventifei di Ottobre , e il Re Filippo II. fuo Conforte poco prima infermo per la fleffa febbre aveva fatto dubitar di fua vita. Certo è, che per l’influenza medefima molto fi rifentì la fanità di Papa Gregorio XI II. il cui in defedo zelo fece nell’ Anno prefente fabbricare un bel Ponte di marmo di fei archi fui Fiume Pelia ad Acquapendente. Non già del male Suddetto, ma per idropifia accadde ancora in quell’Anno la morte di EmmanuelFi-hberto Duca di Savoia, a cui fecero gran guerra le umane vicende . Superiore ad effe comparve in fine il fuo fenno , con eiTere ref-tati quali tutti i fuoi Stati fenza que’ceppi, che l’altrui prepotenza vi aveva medi. Del fuo valore, della fua abilità, giuilizia , e pietà, non la fola Italia, ma anche la Germania, e la Fiandra Serbarono lunga memoria. Rimafedi lui un folo Figlio legittimo e naturale, cioè Carlo Emmanuele primo di quello nome, che a lui fuccedette nel dominio in età di dicinove anni, che cominciò di buon’ora il corlo di ciueU’iniìgne gloria, con cui fuperò rutti i fuoi Antenati. Mentre Arrigo Re di Portogallo era intento a provveder pacificamente quel Regno di un Succeffore , la troppo fua inoltrata età il liberò dalle cure del Mondo, effendo mancato di vita nell’ultimo giorno di Febbraio. Per quanto s’era potuto conofcere , le inclinazioni fue erano già fiate in favore di Filippo II. Re di Spagna, perchè poco ci volea aprefagire, che quelli avrebbe potuto ottenere colla forza ciò, ch’era meglio il concedergli con amore. Ma diverfi ben erano i deli-derj e i fentimenti de i Portoghefi , antichi emuli della Cartiglia, abbonendo edì troppo il reflar fenza Re, e l’acquitìarne uno , che coman-daffe loro in lontananza . Filippo intanto , mentre quei fi perderono in confulte e in difpute , raunò, per atteflato del Mariana, un efercito di dodicimila fanti, e di mille e cinquecento cavalli, picciolo sì di numero , ma grande pel valore , perchè compoflo del fiore della milizia di Spagna e d’Italia, cioè di ioldati veterani nel meftier della guerra. Altri gli diedero venti mila combattenti incirca, fra i quali cinque E e 4 mila