XXXVIII » novello Pontefice. Sebbene chiamato dal Re Cattolico il Duca Alef-» fandro Farnefe in ajuto del Duca di Umena capo della lega, venne »di Fiandra in tempo per liberar dall’aiìedio Parigi agonizzante, con »obbligare Arrigo IV. e gli Ugonotti a ritirarfi. £ il Pontefice fi ob-» bligò di pagare ogni mefe alla medefima lega quindici mila, feudi d’ » oro, oltre all’aver fatto un armamento di fei mila Svizzeri: due mi-» la Italiani, e mille cavalli, e mandato in Francia. La follanza è, »> che tra la guerra, e la careilia profufe in pochi meli di Pontificato » circa tre millioni. La gloria poi di liberar lo Stato da’Banditi, fi de-» ve ad Alfonfo II. Duca di Ferrara, che moifo dal Papa, mandò E-» nea Montecuccoli con gente a piedi, e a cavallo, e con artiglieria a » quell’imprefa: onde furono parte uccifi, e parte diifipati. Ciò fe-» giù fan. 15 91. nel quale Gregorio XIV. a’dì 15. di Ottobre celsò »di vivere dopo dieci foli meli di Pontificato: e a’29. del medefimo » mefe reilò eletto Giovannantonio Facchinetti Bolognefe di 73. anni, » e poco fano, il quale chiamoflì Innocenzo IX. e reiTe la Chiefa di » D ;o due mefi foli. Fin qui l’Annaliila s’è portato egregiamente: nò » ci ha data la menoma occafione di dolerci di lui in cinque Ponrifi-»cati, cofa rara, & albo notando, lapillo. Una lieve zampata al Sacro » Collegio dopo i tre ultimi Papi gli è fcappata accidentalmente, ove »dice: Perchè j afferò eletti quefìi tre ultimi Papi, quai depositi, che la » morte in breve ripeterebbe, farà ciò proceduto da que medeflmi motivi,per » li quali, fi fon fatte in altri tempi altre fimili elezioni. » Eccovi all’ultimo de’fei Pontefici comprefi in quello Articolo, ul-» timo d^l Tomo X. degli Annali Italiani. Quelli é Clemente Vili, del »cui gran merito abbiamo il più grave tellimonio , che foffe a’tempi » fuoi, cioè S. Filippo Neri, il quale gli fu armci/lìno, e gli predille »il Pontificato, e il nome, conforme apprendiamo dal Bacci. Nondi-» meno quello gran Pontefice ha la difgrazia di non incontrare coll’An-» nalilla , il quale dal bel principio all’anno 1592. fe gli dichiara con-»rrario: benché venga collretto a non racer le di lui rare virtù: Se »mai, egli dice con bizzarra fntroduzione, fu fcuola d’ fcherma, anzi » di battaglie il Pontificio Conclave, certamente ciò fi verificò nel tenuto » dopo la morte di Papa Innocenzo IX. Gravi difpute furono per i ele^io-» ne del Succeffore; ma finalmente rimafero /òpite, per effe'fi accordati i » ( a’dinali. nel dì jo. di Gennajo nell' elezione del Cardinale Ippolito Al-»d>brand;no, perfonaggio di gran merito per /’ illibatezza de co fiumi, per » elevato fuo ingegno, per la rara letteratura, e per la pratica de monda-»ni affi ri. A quai foni, o pozzanghere abbia egli bevuta notizia sì »pelegrina, noi noi fappiamo. Il P. Vittorelli coll’autorità di memorie » Ms. di pedone gravi, che fi trovavano in Conclave, ci aflìcura, » che