Anno MDXIII. 93 vedere, che il Senato Veneto non prelè rifoluzione alcuna contro dell’ Alviano, può far credere fondato il fentimento di alcuni, che fervono , ertèr egli rtato fpinte dal Loredano fuddetto ad ufeire alla battaglia . Il Loredano morto non potè più dirle fue ragioni. Perchè s’av-viciuava il verno, niun altra imprefa tentarono i Collegati, fe non che il Cardona feguito da Vicenza ad infettare il Padovano , con la-feiar tempo alla Repubblica Veneta, intrepida fempre in mezzo alle fue fventure, di far nuove provvifìoni di guerra. Andato pofcia a Roma il Vefcovo Gurgenfe Matteo Langio, creato già Cardinale, fi ripigliarono i trattati di pace, e ne fu fatto CompromeiTo in Papa Leoni X. ma ancor quella volta andò in falcio l’affare per le differenti pretensioni di tante tefte. Prima che terminafle l’Anno prefente, contuttoché a cagion d’elfo trattato foffe feguita fofpenfion d’armi, fu pre-fo dai Tedefchi Marano, Cartello quali inefpugnabile nel Friuli. Per ricuperarlo fu Ipedito colà da i Veneziani un picciolo efercito , ma che reftò rotto con illrage di molti, e colia perdita delle artiglierie. In Lombardia Profpero Colonna, divenuto Generale dell’efercito del Duca di Milano , andò a mettere l’affedio a Crema al difpetto del verno ben rigorolo. Dentro v’era Ren^o da Ceri, che fece delle maraviglie di valore, con rompere più volte i nemici, e far prigioni e prede; e condurte così ben l’imprefa , che fu necefiìtato il Colonna a la-fciar in pace quella Terra nell’Anno feguente. Durante elio verno occuparono i Tedefchi anche Sacile e Feltre , e miftro di nuovo a ferro e fuoco la mifera Patria del Friuli. Delle guerre fatte in quefti tempi dal Re d’Inghilterra e da gli Svizzeri contro al Re di Francia, per le quali il Re Lodovico non potè accudire all’Italia,- e della guerra morta dal Re di Scozia contro glTnglelì , rtccome avventure non per* tinenti all’ artùnto mio, niuna menzione farò io, dovendo 1 Lettori cu* riolì prenderne informazione da altre Storie. Anno di Cristo mdxiv. Indizione il. di Leone X. Papa r. di Massimiliano Re de’ Romani n, ANcorche’ durarte la diicordia fra tanti Principi Crirtiani, e con-tinuartè anche la guerra in Italia, pure nell’Anno prefente non fi contarono avvenimenti sì rtrepitofi, come ne’precedenti. A i tanti infortuni patiti fìnquì dalla Veneta Repubblica, fe ne aggiunfe uno gra-viflìmo nel dì 13. di Gennaio. Circa un’ora di notte attaccatosi o per inav-