Anno MDXXVII >8, dicando per tutta Roma, che ioprailava a i Romani un gran flagel- lo, e che perciò faceiTero penitenza , ed emendaflero i lor troppi vi-zj e peccati, per placar Dio gravemente sdegnato contra di loro, fenza rifparmiare lo fteffo Papa, e i Cardinali. Era perciò appellato il Pazzo di Crifto. Non piacendo la mufica di coftui al Governo, fu mandato il buon uomo a predicare in una prigione, ma da che furono fuccedute le disgrazie di Roma, ed egli ebbe ricuperata la liber-xà, tenuto fu per Profeta, fenza che le fue voci avellerò prodotto alcun profitto, quand’ era tempo . La verità nondimeno fi è, che Brau-dano fu un Fanatico pieno d’alterigia e di maldicenza. Odiava certo i mali coftumi d’allora, e li ftaffilava con zelo, ma zelo fpropofita-to. A fare un Santo altro ci vuole che un facco, un CrociiìiTo, e declamar contro i vizj. Tornando ora in Lombardia, dove lafciammo accampato verfo Piacenza Giorgio Fransperg co’ fuoi Tedefchi: andò Carlo Duca di Borbone circa la metà di Gennaio ad unirli con quella gente a Fio-renzuola, menando feco cinquecento uomini d’ arme, molli cavalli leggieri, quattro o cinque mila Spagnuoli di gente eletta , e circa due mila tanti Italiani. L’Anonimo Padovano fcrive, aver egli condotto feco quattro mila Tedefchi, e due mila cavalli, che congiunti col Fransperg, formarono un poflente efercito. Quivi tennero de i gran cornigli, e per quanto fi potè fcorgere, fin d’allora prefero la rifoluzion di paflare a Firenze, e a Roma, con difegno di Taccheggiar quelle Città, e qualunque altro Luogo nel loro paflaggio, non folo per foddisfare al prefente lor bifogno, ma ancora per arricchire in quefta maniera: giacché gran tempo era, che non fapeano cofa foffero paghe, nè tettava loro Speranza d’averne in avvenire. Con-vien anche aggiugnere, che Giorgio Fransperg era un. Luterano, e la maggior parte de’fuoi aderenti a quella Setta: laonde è da credere, che recaiTero fin di Germania il difio di far qualche brutto tiro all’ odiato da efiì Pontefice Romano. Anzi fu comun parere , che il medefimo Fransperg feco portaiTe fempre un capeftro di feta e d’ o* ro, vantandofi di voler con quello ftrangolare il Papa. Pertanto eccoti muoverfi arditamente quefto beftiale efercito nel dì 22. di Febbraio, e venire a Borgo San Donnino, fenza far cafo di trovarfi privo di danaro , di vettovaglie, di munizioni, ed attrecci da guerra, e del dover paflare fra tante Terre nimiche, e coll’ avere a’ fianchi o innanzi un Armata, più anche poderofa, che non era la loro . In fatti le genti Ecclefiaftiche col Marchefe di Saluto, e con Federigo da ■Bovolo f lafciato il Come Guido Rangone in Parma, con ordine di M 4 accor-