3 Si Annali d’ Italia. ti i malviventi, arrivò la Tua baldanza a prendere titolo di Re, onde e-ra comunemente appellato il Re Marcone. Infettava egli tutte le ltra-de, fpogliava i pallaggieri, metteva in contribuzione le Ville, vendeva anche i poveri Cristiani a i Corfari Barbarefchi. Spedì il Viceré di Napoli contra di quegli aiTaflìni alcune compagnie di Spagnuoli, che vi rimafero o morti o prigioni. Fu d’uopo ¿’inviarvi dipoi circa due mila fanti e cavalli fotto il comando di Fabrizio Pignateili Mar-chefe di Cerchiero , la cui induftria feppe fparpagliare, e poi ridurre a nulla quella ciurma di malandrini. Tornò in queiFAnno dalla Corte di Madrid a Firenze Don Francefco primogenito del Duca Cojìmo. Irritato l’Imperador Ferdinando dello fprezzo finqm molirato dai Genoveiì della fua fentenza nella caufa del Finale, pubblicò in queft’Anno un duro Decreto contra di quella Repubblica, la quale perciò ricorie al Re di Spagna per placarlo. Durarono poi le diiTeniìoni de’Finalini, finché nel 1571. il Duca d’ AIburquerche Governator di Milano andò a mettere preiìdio Spagnuolo nel Finale, Terra, che fu poi nell’Anno 1598. venduta dal Marckefe Andrea Sforma, ultimo di quella Linea, al' Me Filippo II. il cui fuccelfore Filippo III. nell’Anno 1619. ne ottenne i’ Inveftirura dall’ Imperadore Mattias . Anno di Cristo MDLXiV. Indizione VII. di P I o IV. Papa 6. di Massimiliano II. imperadore 1. NOn tardò il Pontefice Pio IV. a far conofcere il fuo zelo peri’ efecuzione de i Decreti del Concilio di Trento . Gravilììmi difor-dini erano proceduti in addietro dall’ affenza de’Vefcovi dalle loro Dio-ceiì, e s’era anche difputato forte in effo Concilio , fe la Refidenza de’ Pallori foife di Gius Divino, con riconofcerne almeno la fomma importanza, Molti d’eiTi Vefcovi fe ne ftavano in Roma impiegati in va-rj ufizj, ed affai/fimi altri nelle Corti de’ Principi , intenti a i proprj vantaggi, e poco o nulla a quel delle loro Chiefe . Coftrinfe il Papa gli abitanti in Roma à tornarfene alle loro Greggie ; e chi avea più d’un Vefcovato , fu obbligato a contentarti d’un folo : dal che feguì una gran mutazione in Roma . Comineioili ancora a procedere con pefatezza nell’elezione de’ Vefcovi, fcegliendoiì que’foli, che aveano per sé la raccomandazion de’buoni coftumiedel fapere : tutte provvi-iìoni, che riaccefero fra’Popoli l’ardore della Religione, e fecero a poco a poco ceffar la depravazion de’coftumi non folo nel Clero, ma an-