■il 8 Annali d* Italia. con cui acconciò i Tuoi intereffi, e di là poi sbarcò ne’Paefi baffi , dove incredibil fu il concorfo de’Principi, de gli Ambafciatori, e della Nobiltà , per complimentarlo . Venuto d’Ottobre, fi trasferì ad A-quisgrana, dove con fomma magnificenza ricevè la prima Corona dell’ Imperio nel dì 24. d’effo Mefe. Di non lieve negligenza accufar fi può Pietro Meffia, che nella Vita di quello gloriofiiiimo Auguilo il vuol coronato nel dì 24. di Febbraio, giorno di San Mattia, fic-come ancora chi ciò mette al dì 15. di Giugno. Intanto fempre più ìniòlentiva Martino Lutero in Germania . Dal far guerra a gli abu-li della Corte di Roma , era egli paiTato a farla ancora contro la Chiefa Cattolica, riprovando ora uno ora altro de gli antichiffimi fuoi Dogmi . Perciò Papa Leone X. non potè più ritenerli dal procedere contro un sì fiero laceratore della Vigna del Signore. Pubblicò egli nel dì 16. di Giugno una Bolla, in cui condennati molti de gli errori d’effo Lutero, fulminò le Cenfure contra di lui, e di tutti i fuoi aderenti, il numero de’quali era già divenuto formidabile in Germania con ifcoprirfi tale anche Federigo Duca di SajJ'onia. Ma quello incendio, a fmorzar il quale non furono fui principio adoperati valevoli mezzi, tal piede avea prefo, che non folo non cefsò con tutti i fulmini del Vaticano , e con tutte le prediche de gli zelanti Cattolici , ma fi andò fempre più rinforzando , trovandolo u-tile i Principi, per occupar gl’immenli beni de gli Ecclefiaflici, perchè difpenfati dalla Continenza ; e foave i Secolari, perchè fgra vati da varj Digiuni, e da altri falutevoli illituti della Chiefa Cattolica. Ma intorno a quella lagrimevol Tragedia può il Lettore configliarfi colla Storia Ecclefiaflica. Allorché maggiormente paventava la Cri-ilianità per li terribili apparati di guerra, che faceva Seiimo Tiranno dell’Oriente , e mentre già fi provavano ne’confini della Croazia e Dalmazia furiofe fcorrerie di Turchi , con crederli anche imminente 1’ aflèdio di Rodi, pofleduto da i Cavalieri, detti oggidì di Malta : all’improvvifo vennero ordini da Collantinopoli, che lì fcioglief-fe quel grande armamento per mare , e che le milizie tornaffero alle lor cafe. La cagion di ciò fu , che a quel feróce Sultano una peri-colofa ulcera nelle reni cominciò a far guerra, per cui calò a lui la voglia di muoverla contro i Criiliani. Venuto poi l’Autunno , cotanto crebbe il fuo malore, che rellò colla morte di lui libero il Mondo dal timore di sì fanguinario Regnante, gloriofo bensì fra i fuoi per tante vittorie e conquille, ma infame perla crudeltà ufata contro gli ileffi fuoi Parenti e Fratelli , e fin contra del proprio Padre. Succedette nellTinperi© Turchefco Solimano fuo figlio, gran flagello anch5 effo,