494 Annali d* Italia; tutto dì fvaligiava viandanti e corrieri, e talvolta anche levava loro la vita. Fecero prigioni Gtambattifta Conti nobile Romano , ed Aleffan-dro Mantica, e pofcia l’Arcivefcovo di T iranto, e il Vefcovo di Callellanetta, a’ quali impofero di groffe taglie . Era in qut ftì tempi Generale delle Galee di Napoli Don Pietro di Toledo, e penfando egli come vendicarfi delFinfolenze fatte ne’tempi ¿iddietro dai Turchi alle marine d’Italia , aggiunfe alle fue quattordici Galee otto altre di Sicilia , tutte ben armatele colto il tempo, che fi facea da’Turchi nel Mefe di Settembre la Fiera di PatraiÌò, all’ improvvifo giunfe colà , e meffe le genti a terra , diede un fiero facco a tutti que’mer-catanti Ebrei, Turchi, e Greci. Dicono, che vi reilarono uccile circa mila perfone, fapendo anche i Criftiani effere Turchi, quando hanno il vento in poppa. Il bottino fi fece afcendere a quattrocento mila feudi Romani, e parecchi mercatanti furono menati via, ed obbligati al rifeatto . Benché 1’ Ammiraglio de’ Turchi Cicala fi trovaiTe a Navarino lungi da Patraffo quaranta miglia, non fi attentò a muoverli per voce precorfa , effere cinquanta le G,.lee Cri-iliane, e quelle ben fornit^jji bravi combattenti e munizioni di guerra. Pafquale Cicogna , Doge di Venezia, perfonaggio di fingolar probità, terminò in queff’Anno a dì due d’Aprile la carriera del luo vivere . Sotto di lui fu fabbricato il fontuofo Ponte di Rialto, una delle più infìgni fabbriche di Venezia. Nel dì 22. o pure 26. d’ effo Mefe venne fufHtuito in quella Dignità Marino Grimam . Reftò funeftato 1’ Anno prefente dalla morte d’altri illuffri perfonaggi, cioè Cardinali , e Capitani di gran nome, fra’quali io nominero folamente Lodo-vico Gonzaga, Zio paterno di Vincenzo Duca di Mantova; il quale paffato ne gli Anni addietro in Francia , per le nozze contratte con Enrica Figlia ed erede di Francesco Duca di Nevers, acquiffò quel Ducato , e lo tramandò a Carlo fuo Figlio, che a fuo tempo vedremo D uca di Mantova . Gran figura fece effo Lodovico nelle guerre civili di Francia. Merita ancora d’effere accennata la morte di Tor-quato Taffo , accaduta nel prefente Anno a dì 26. di Aprile in Roma, mentre fi preparava la folenne di lui coronazione in Campidoglio. Infigne Poeta, e Principe de’Poeti Epici Italiani, eFilofofodi alto fapere, come coffa non men da i fuoi verfi, che dalle fue profe, ma che per gl’ infulti della foverchia fua malinconia fu gran tempo, per non dir iempre, zimbello della mala fortuna. Anno