414 Annali d’ Italia. ben degno d’una perfidia e crudeltà fenza pari. E in tal guifa reilò il bel Regno di Cipri in mano de’nemici del nome Crifliano. Non parlerò io d’altre minori azioni di guerra fatte da’Veneziani e Turchi nell’Adriatico, e in altri mari prima di quello tempo, o durante r aiTedio di Famagolla, premendomi di rallegrare i Lettori dopo sì difgullofa narrativa con un memorabil fatto dell’ armi Criiliane, e maiììmamenre Italiane . Avea il Re Cattolico Filippo li. fpedita la fua Flotta navale a Me/lina fotto il comando di Don Giovanni d’ Au-Jlria fuo fratello naturale, a cui fi unì Gian-Andrea Doria Genovefe colle fue Galee al foldo d’efTo Re. Colà ancora erano giunti Marcantonio Colonna. Generale del Papa colle fue Galee, e Sebajliano Veniero Generale delle forze di mare della Repubblica Veneta. Trovoffi nella moiira confiilere l’unione di quefte Flotte in dodici Galee del Papa; in ottantuna del Re di Spagna con venti navi, e forfè più da carico; in cento e otto Galee, fet Galeazze, e due Navi de’Venezia-ni,- in tre Galee di Malta; e in tre altre del Duca di Savoia. Eran-vi altri Legni minori in gran copia. Sopra sì poiTente Armata militavano dodici mila Italiani, guidati da valoroii Capitani di lor Nazione, cinque mila Spagnuoli, tre mila Tedefchi, tre mila Venturieri, porrati dalla difefa della Fede e dal deiìderio della gloria, oltre a i necef-iarj marinari. Fra que’Venturieri non fi debbono tacere AlefJandrò Farnefe , Principe di Parma, e Francesco Maria della Rovere Principe di Urbino. Fecero vela quelli generofi Campioni nel dì 16. di Settembre dopo varie confulte, con rifoluzione di andar a trovare l’Armata navale nemica, per fiaccare le corna alla potenza Ottomana, divenuta oramai troppo infoiente e fuperba per le pallate vittorie. Tro-varoniì a villa le due potenti nemiche Armate la mattina del dì 7. d’Ottobre, giorno di Domenica. Era partita la Turchefca da Lepanto, comandata dal Generale Aly, dal Generale di Tunifi e d’AIgieri, e da altri Bafsà e Sangiacchi, e in numero di vele era molto fuperiore alla Criiliana. Avea ordine dal gran Signore il Generale Aly di venire a battaglia fcontrandofi co i nemici ; ed appunto furono a fronte de’Criiliani verfo l’Ifole Curzolari. Allora dall’una e dall’altra parte fi mifero in ordinanza tutte le navi, formando cadauna Armata tre fchie-re a guifa di mezza luna . Don Giovanni d’ Auilria Generaliffimo po-ilofi in una Fregata andò girando ed animando ciafcuno a ben combattere per la difefa e per l’onore della Fede Criiliana, con aflìcurar tutti della protezione di Dio, potentiffimo Padre de’fuoi Fedeli, e gran rimuneratore di chi mette la vita per la fanta fua Religione. Inteneriti tu-tti a quelle parole i foldati, e piangendo per l’allegrezza, rifpon- deva-