Annali d’ Italia. bene llava il nomedi Angelo ) e regolato da sì difcreti e faggi Mini-Uri . Delle premure di quello buon Pontefice, per rimettere in piedi il da tanto tempo interrotto Concilio di Trento, parleremo all’Anno ieguente . CoMPlE’in quell’ Anno 4'ifonjo 11. Duca di Ferrara il fuo Matrimonio con Donna Lucrezia de Medici Figlia del Duca Ccjimo; e quefta Prin-cipeiTa con funtuofo accompagnamento di Principi e Nobili fece l’entrata fua in Ferrara nel dì 17. di Febbraio. Ma da quella Città nel dì due di Settembre fece partenza la Duchejfa Renea , Figlia di Lodovico XII. Re di Francia, e Madre cl’efTo Duca Alfonfo. E il motivo fu , perch’ella da gran tempo infetta dell’ Erefia di Calvino, per quanto ii faceile e diceife, non volle mai rimetterfi fui buon cammino. Quale ella andò, tale anche morì: del che ho io fufficientemente parlato nelle Antichità Ellenfi.Era venuto di Fiandra nell’Anno precedente Emmanuel Filiberto Duca di Savoia, a rallegrar sè ileflb e i fuoi Sudditi colla vilìta de gli Stati a lui reilituiti da’Franzeiì e Spagnuoli. Fu in quelli tempi, ch’egli iftituì in Mondovì un’Univerfità per le Scienze, cove chiamò de’p;ù accreditati uomini dotti, che s’aveffe l’Italia. Trovavafi quello Principe fui fine di Maggio in Villafranca, quando Occhiali Rinegato Calabrefe , e famofo Corlàle d’Algieri, con una fqua-dra di Galeotte, dopo aver faccheggiata Tagia, e bruciata Roccabruna del Signor di Monaco, arrivò a Villafranca lÌelfa, e mife le fue genti a terra. Spedì tollo il Duca a Nizza, per aver foccorfo, e intanto animofamente \uicito della Terra co’fuoi Cortigiani con poco più di trecento archibugieri inefperti, raccolti in quel fubitaneo bifogno, andò contra de’ Barbari. Ma non sì tofto furono i fuoi a fronte de gli Algerini fuperiori di gente, che atterriti dal loro afpetto, e da gli urli e gridi, ne’quali proruppero, diedero a gambe. Si trovò il Duca in pericolo della vita, o di reftar prigione; anzi v’ha chi fcrive, ch’egli fu prefo, ma che rellò liberato da due fuoi generoii Gentiluomini, con perdervi effi la loro vita. Certo è, che il Duca ii falvò nella Terra, infeguito fino alle porte d’eifa da quegl’infedeli. Recarono ucciiì circa quaranta de’fuoi foldati, ed alcuni Gentiluomini di fua Corte, ed altri fatti prigioni, per rifcattare i quali gli convenne pagare dodici mila Scudi . Il temerario Corfaro prima di renderli, pretefe la grazia di poter inchinare la Duchejfa , Figlia di Francefco 1. Re di Francia . Bifognò accordargliela . Ma la DucheiTà con far comparire in fua vece la fua Dama d’ onore , ebbe la foddisfazion di punire in tal maniera la temerità di coftui. Portossi in quell" Anno a Roma Cojìmo Duca di Firenze colla Du- c/iejfa