A^íno MDXXXII. iz$ cartelli in aria. I Veneziani, molto ben perfuaft, che i giuramenti e la fede Sì debbono mantenere anche a gl’ Infedeli, e barbari rteflì : {tetterò fai di in voler offervare i Capitoli della Pace, tanti anni prima Habilita col Turco . Da che faltò fuori l’Erefia di Lutero, che aprì il varco a tante altre Erefie nel Settentrione, con uno Scifma il più deplorabile, che mai abbia patito la Chiefa di Dio ; tutti i buoni cominciarono a desiderare un Concilio Generale , che riformarte i gravi abufi introdotti nella Slerta Chiefa. Spezialmente fe ne faceva iilanza in Germania, con rap-prefentare i molti aggravj, de’quali {ì doleva forte la loro Nazione . Ne faceano iílanza ánche i Protertanti, ma con condizioni difconve-nevoli all’autorità e dignità della Chiefa Cattolica . Egli è ben lecito il credere, che fe di buon’ora fi forte convocato fecondo il coftume inveterato della Religión Criltiana un sì fatto Concilio, e fi folie provveduto a’tanti dilordini, che allora correano, e a’quali rimediò po-fcia il troppo tardi, ma pure una volta raunato Concilio di Trento: non farebbe irato sì grande lo fquarcio della Religione , che tuttavia Tullirte . Papa Leone X. applicato alle guerre, nulla ne fece. Se averte goduto più lunga vita il buon Papa Ainano VI. l’avrebbe fatto. Succeduto a lui Clemente VII. fu dirtratto aneli’ egli dalle fue politiche e guerriere applicazioni; e quantunque XAugufio Carlo V. ne facerte più irtaìize, e mafiimamente in quert’Anno col medefimo Papa in Bologna : pure nulla mai fi conchiufe. Penfano il Guicciardino ed altri, che Clemente vi abborrirte per timore , che ne Scapitarti: la Corte Romana , e che troppo fi venirte a tagliare ; e quando anche conientiva, proponeva di tenere erto Concilio in Roma, o Bologna, o Piacenza, Città del fuo dominio, acciocché fempre rertaffe a lui la briglia in mano. Mach’egli non nutrirte quefta avverinone , e che s’interponerte-ro varie altre diffìcultà alla convocazion d’ erto Concilio , fi può vedere nella celebre Storia del Concilio di Trento , comporta dal Cardinal Pallavicino . Comunque forte , certo è, che vivente erto Pontefice, il Concilio Generale reftò confinato né’ foli defiderj di chi compiagnea le piaghe della Religione e della Chiefa, eche a man falva feguita-rono , anzi crebbero i precedenti fconcerti in danno della Religión Cristiana . In quello medeiìmo Anno fui fine d’Agoilo feguì un grave Scandalo io Parma. Gran tempo era, che gli Eccleiiartici per quali tutte le Provincie erano caricati di Decime: gravezze giufte, allorché fi trattava di adoperare il danaro in difefa della Cristianità contra de’ Turchi, o de gli Eretici; ma non già tali, qualora avea da fervire? 1’ Tomo X. P aggra*