Annali d’ Italia; abbiam.di fopra accennato. Ma ad altri tempi, e non a i fuoi, era riferbato il compimento de’ fuoi defiderj. Cadde infermo in Firenze l:i)Ammirat. Lorenzo de Medici Duca d’Urbino, luo Nipote. L’Ammirati dice (a) Guicciardi- ma¡ Franzefe, e che la iua lunga ed acerba infermità il trafle finalmente a morte nel dì 28. cl’ Aprile. Io non sornai, come nella Sto-(b ) H ardi ria del Nardi (¿) fia fcritto , ch’egli pafsò all’altra vita a dì 4. di Maggio del 1518. Sarà errore di Stampa. Pochi giorni prima era pure morta di parto Madama Maddalena fua conforte , con lafciare dopo di sè una Figliuola, che appellata Caiterina, vedremo a fuo tempo Regina di Francia. Da i più de’Fiorentini fu con interno fegreto giubilo folennizzata la fua morte , perchè credenza v’era , che quello Nipote Pontifìzio , il quale non folo primeggiava in quella Città, ma nera il principal direttore , penfaile a fariene Signore. Sicché terminata in lui la legittima difcendenza di Cojìmo de Medici il Magnifico : parve che veniffe meno al Papa ogni fperanza di propagare ed ingrandir la fua Linea; perciocché è ben vero, che di Lorenzo redo un Figlio bailardo , per nome Alejandro , il quale noi vedremo a fuo tempo Duca di Firenze; ma Leone X. non nefacea in quelli tempi molta {lima , ficcome nè pure penfavaa promuovere i difcendenti da Lorenzo fratello del fudcletto Colimo , nella qual linea vivea allora Giovannino de' Medici, perfonaggio di raro valore, a cui appunto nel dì ir. di Giugno del prefente Anno nacque Co.fimo , che ficcome vedremo, arrivò ad eflere Gran Duca di Toi'cana. Perciò il Papa riunì alla Chiefa il Ducato d’Urbino, Pefaro,e Sinigaglia, e folamen-te mandò a Firenze il Cardinal Giulio de'Medici , acciocché ivi comandale le feile , e confervaife il luilro e la potenza della Cafa de’ Medici in quella nobil Città. In ricompenfa ancora delle tante fpefe fatte dalla Repubblica Fiorentina , per occupare e ricuperare in favore del defunto Lorenzo il Ducato d’Urbino, le concedette la Fortezza di San Leo, e tutto il Montefeltro. Ma quantunque nella morte del Nipote rimaneifero troncate le idee del Pontefice d’ingrandire la propria Famiglia, non celiavano già, anzi prefero dipoi maggior vigore 1’altre ch’egli nudriva di accrefcere la potenza temporale della Cbiefa Romana, per emulazione alla gloria di Papa Giulio II. giacché , come nota il Guicciardino, l’ambizione de’Sacerdoti non era in quelli tempi, ed anche prima , da meno di quella de’Secolari. Già vedemmo Papa Leone più volte obbligato a reilituire Modena e Reggio ad Alfonfo Duca di Ferrara . In vece di far queilo , andava egli Tempre meditando di fpogliarlo ancora di Ferrara, e non già con armi manifelle , ma con infidie . E gli fi pre-