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giare i Turchi, e gli riufcì di prendere a forza d’armi le Città di Corone e di PatraiTo, e di fpargere un grao terrore per tutte quelle contrade. Ceffata dunque l’apprensione tanto in Germania, che in Italia delle minaccie Turcheiche, l’Auguilo Carlo, ritenuti folamente i ne-ceffari prelìdj, licenziò le reftanti milizie , e li preparò per calar di nuovo in Italia
  Le mire d’ effo Imperadore erano di tornare ad imbarcarli a Genova , per indi paffare in Ifpagna. Ma non effendogli ignoto il mal animo de i Re di Francia e d’Inghilterra contra di lui, con aver eglino iafin trattato di muovergli guerra, allorché fperavano di vederlo impegnato col Turco: propofe per tempo un abboccamento con Papa Clemente , a fin di llabilire una Lega in Italia, capace di afficurar lo Stato di Milano da ogni tentativo de’Franzefi. Allorché giunfe l’Augullo Monarca a Conegliano nel Friuli, fu a ricordargli l’oflequio fuo Alfon-fo Duca di Ferrara, accompagnato da ducento cavalli. Arrivò poi la Maeftà fua nel dì 7. di Novembre a Mantova, dove per molti giorni fi fermò, onorata con tornei, danze, caccie, ed altri divertimenti dal Duca Federigo. Ivi creò Poeta Lodovico Ariojìo. Avea egli forfè bil’ogno di quella Carta, per effer tale ? Circa quelli tempi venne fatto al Pontefice d’infignoririì con inganno della Città d’Ancona. S’era quel Popolo da gran tempo fottratto all’ubbidienza de’Papi, e fi reggeva a Repubblica. Finfe Clemente VII. de i di legni di Solimano contra d’effa Città, e induffe quella Cittadinanza a fabbricar un forte balìione alia Porta di Sinigaglia. Ciò fatto, fpedì loro avvifo , che infallibilmente era per ifcaricarlì addoffo a loro un groffo nembo di Turchi, e mandò ad eilì in aiuto Luigi Gonzaga, detto Rodomonte, con trecento fanti. Buonamente riceverono gli Anconitani quello foccorfo . Ma una notte il Gonzaga impadronitoli della Porta e del Baftione, introduffe altri Capitani ed altra gente , di modo che fatti prigioni i pubblici Rettori, e tagliata la teda a fei d’effi, tornò quella Città fotto il dominio della Chiefa Romana. Furono poi fpogliati dell’armi que’ Cittadini , e il Papa ordinò, che fi fabbricale una Fortezza nel Monte di San Ciriaco. Effendo già calato in Italia l’Imperadore, fecondo il concerto Papa Clemente nel dì 18. di Novembre fi mife in viaggio alla volta di Bologna, dove arrivò nel dì 8. di Dicembre . A quella Città giunfe dipoi Carlo . dopo effere ftato a Modena, dove dal Duca di Ferrara avea ricevuto uno iplèndido trattamento . Seco era Alejjandro de’Medici, ito già ad inchinarlo in Mantova. li Panvinio , che lcriffe andato parimente il Papa a viiìtar l’Imperadore in Mantova, non ben efaminò quella partita. Grande onore fa fatto a Cefare da’Bolognefi , e dalla Corte