Anno M D L V. 335 prefa, tentò egli l’ufo dell’artiglieria ; il che nulla giovò per la gagliarda difefa, e perle molte precauzioni prefe da i Franzefi. Ma ciò, che non potè fare il cannone , lo fece la fame , .crefciuta a talfegno, che la povera gente era ridotta a tener per regalo i cibi più fchifi. Pertanto fi cominciò a trattar di capitolare, e di rendere la Città all’ Imperadore con patti onorevoli pelprefidio Franzefe. Dopo gran dibattimento, fu , fecondo 1’ Adriani, conchiula nel dì z. d’ Aprile la Capitolazione , ma differitane l’efecuzione per alquanti giorni, ne’quali tentarono i Sanefi inutilmente le raccomandazioni e la mediazione del novello Papa Marcello . Sicché nel dì zi. d’effo Mele ufcironodi Siena i Franzeiì con tutti gli onori militari. Sembra a chi legge la Storia del Segni, che quella Città veniffe come in balìa di Cojìmo Duca di Firenze. Ma l’Adriani e il Sardi, meglio informati di quell’affare , fcrivono pattuito, che Siena reftaffe libera ( parola, che nulla dipoi dovea lignificare ) fotto la protezion dell’ Imperadore , e co’ proprj Magillrati, ma con ricevere e pagar la guernigione , che ef-fo Auguilo vi metterebbe . Rimafero in man de’Franzefi Chiufi,Grof-feto, Porto Ercole , e Montalcino, dove fi ritirarono que’Sanefi, a’ quali non piacque di ilar folto gli odiati Imperiali, e con quella forma di governo , che fi dovea prefcrivere alla lor patria dal medeiimo Cefare. Fu prefo dal Marchel'e di Ma tignano a nome di fu a Maellà il poffeffo di Siena, e pollo ivi prefidio di Tedefchi e Spaguuoli. Colà toffo comparve tanto pane e grafcia , che potè non lolo sfa mar-fi tutto il Popolo , ma anche provvedetene a buon mercato per 1’ avvenire. Quivi pofcia il Duca Cofimo riordinò il governo , e da lì a non molto arrivò Don Francesco di Toledo , dichiarato dall’Auguilo Signore per Governatore d’effa Città. E pur v’ha chi fcrive promeffa Siena al Duca Cofimo, allorché egli tu per imprendere quella guerra . Anzi I’Imperadore diede nel prefente Anno l’Inveititi)radi quella Città al Re Filippo fuo Figlio: il che ad effo Duca oltre modo dispiacque, per avere fervito l’oro e le genti fue a fare il boccone ad altrui ,• perchè fe dianzi temeva de’ Franzefi , cominciò del pari a paventar degli Spagnuoli, vicini ordinariamente inquieti, e gente non mai fazia di acquiftare Stati e dominj. Riufcì pofcia al Marchefedi Marignano di fottomettere nel dì 16. di Giugio Porto Ercole con altri Luoghi: colpo, che fconcertò fommamente gli affari de’Franzefi in Tofcana, e fervi a fcreditar Piero Strofi alla • Corte del Re Cri-¡ilianiffirao, dalla quale con raro efempio avea ricevuto il titolo e baffone di Marefciallo. Di ventotto fuorufciti di Siena, prefi in Porto Ercole, i principali condotti a Firenze perderono latelta. Que-