94 Annali d’ Italia. inavvertenza, o per malizia de gli uomini il fuoco in Rialto a una bot’ tega di Telerie, queilo a cagione d’un gagliardo vento, che foffiava, sì fieramente fi dilatò, che in poco tempo bruciò la parte più ricca e frequentata di Venezia, perchè piena di drapperie, argenterie , e d’ ogni altra forta di merci preziofe, calcolandoti, che circa due mila tra botteghe e cafe col fondaco de’Tedefchi reftaffero preda del furiofo incendio. Seguitava intanto la guerra nel Friuli, dove Crifloforo Frangipane , e il Capitan Ridano con mille cavalli e cinque mila fanti Tedefchi affediarono e bombardarono Ofoffo, Cartello for-tiffimo. in tre affalti, che gli diedero , vi perderono circa mille e cinquecento perfone. Girolamo Savorgnano, che difendea quella Rocca, s’era in fine ridotto con foli ventiquattro uomini, eflendo perito il re- ilo di fu a gente; e però fece fapere a Venezia la neceilità di renderti, qualora non gli veniffe foccorfo. Allora il Senato ordinò all ' AIvia-no di portarti colà il più fegretamente , che poteife, quantunque il Viceré Cardona foffe tuttavia ad Elle e a Monfelice, e le di lui fol-datefche faceffero di tanto in tanto delle fcorrerie tino alle porte di Padova. Andò 1’Alviano alla fordina ( era il Mefe di Marzo ) con un buon corpo di gente, e giunto a Sacile, fpinfe Malatejìa Bagìione contro il Capitan Rizzano, che reilò prigione. Sconfittii Tedefchi del fuo feguito, ti falcarono a Pordenon; ma poco llette a comparir colà l’Alviano, e a piantar le artiglierie. Terminò la faccenda colla pre-ià e col facco dell’infelice C a ilei lo, e colla ftrage di tutti i difenfori. Queilo colpo fece ritirare in fretta il Frangipane dall’affedio d’Ofoffo; laonde 1’Alviano fe ne tornò trionfante a Padova. Perchè premeva non poco a i Veneziani di ricuperar Marano, Cartello di molta importanza , fu fpedito colà il Savorgnano con gente affai, che cominciò a berfagliarlo colle batterie : nella quale occafione a Giovanni Vetturi riufcì in un aguato di far prigione lo fteffò Frangipane , gran nemico della Repubblica, e d’inviarlo nelle carceri di Venezia. Ma fciolto che fu queilo ailedio, anche il Vetturi colto in un’imbofcata da i Tedefchi, reilò prigione con cento de’fuoi. Andò pofcia il Viceré con tutto il campo Spagnuolo addoffo a Cittadella, e formatala breccia, fece dare nel dì 27. di Giugno un fiero aflalto, per cui re-ilò prefo e faccheggiato quel Cartello, e i foldati e cittadini tutti fatti prigioni. In quefti tempi venuta meno la vettovaglia al Cartello di Milano, fu forzato a capitolare la refa,,e il prefidio Franzefe libero venne condotto tino a i monti. Da lì a pochi giorni altrettanto fece il Ca-ftello di Cremona: il che quanta letizia recò al Duca di Milano , al-..........— tret-