Annali d’ Italia, Cardinal del Finale, cioè Carlo del Carretto, gli efortaife ad implorale il perdono, di cui fi faceva egli mallevadore, crebbe la loro ofti-n azi ori fempre più . 11 Re Lodovico, che a iue fpefe aveva imparato, qual differenza vi fia tra il fare in perfona la guerra, e il commetterla a i Capitani, paifato in Italia fi fermò ad Aiti, e da che ebbe fatto venir per mare molti legni armati, fi mofle vedo il fine d’Aprile coll’efercito di terra per paiTare il Giogo . Poca relìitenza potè fare alla di lui portanza lo sforzo de?Popolari di Genova, di modo che inviarono ad offerirgli l’ingreflo nella Città ; ed egli nel dì 28. d’effo Me-fe colla ipada nuda in mano, fenza volere che fi parlarte di patti, v’ entrò. Contuttociò non pensò il buon Re ad imitare i Tiranni , ma sì bene a feguir 1’efempio de’faggi ed amorevoli Principi, che mai non fi dimenticano d’ efl’ere Padri, ancorché i Sudditi fi feordino d’ eiTere Figli. Mife buona guardia alle Porte della Città, affinchè gli Svizzeri e venturieri non v’entraflero , e metteffero tutto a facco. Trovati gli Anziani inginocchiati e dimandanti mifericordia, rimife la (padri nel fodero, contentandofi poi di mettere al Popolo una taglia di trecento mila Scudi, da pagarfi in quattordici Mefi, con rimetterne da lì a poco cento mila. Ordinò la fabbrica di una Fortezza al Capo del Faro, e dopo aver fatta gi-urtizia di alcuni pochi, e data nuova forma a quel governo, nel dì 14. di Maggio le ne tornò in Lombardia, dove licenziò l’efercito, per quetare i fofpetti infortì in varj Potentati. Bramava egli di ripaffare in Francia, ma perchè udì vicina la partenza di Ferdinando il Cattolico da Napoli, che defiderava di feco abboccarfi in Savona, fi fermò ad afpettarlo. Dalle Lettere de’fuoi Mimilri d’Aragona, e dalle iftanze di Giovanna fua Figlia Regina di Cartiglia , veniva elfo Re Cattolico follecitato a tornarlène in Ifpagna, per ripigliare il governo anche della flerta Cartiglia; perciocché Giovanna dopo la morte del Marito Arciduca tanto dolore provò di tal perdita, che s’infermò in lei non meno il Corpo, che la Mente. E intanto i due fuoi Figliuoli, Carlo, che fu poi Iinperadore , e Ferdinando , per la loro età non erano peranche atti al comando. Dopo aver dunque il Re Ferdinando lafciate molte buone provvifioni in Napoli e pel Regno, e-mutati tutti gli Ufiziali, meffi nelle Fortezze da Confalvo, nel dì 4. di Giugno fciolfe le vele verfo Ponente colla Regina fua conforte, e fenza volerli abboccare col Papa, che s era portato ad Oftiaper quefto, continuò il fuo viaggio . Obbligato da venti ccntrarj prei'e porto in Genova, e pofeia nel dì 28. di Giugno arrivò a Savona, accolto con gran pompa e finezze dal Re Criitianiflimo , ma con aver prima efatte buone ficurezze per la fua