Annali d’ Italia. Racconta eziandio effo Anonimo Padovano, avere in quert’ Anno Papa Leone all’ improvvifoinviato Giovannino de Medici , giovane lerociÀiinoe vago di guerra con mille cavalli , e quattro mila fanti, a Fermo contra di Lodovicc^Frcducci Tiranno di quella Città , ed uomo di gran valore . Ne ulcì coftui con ducento cavalli, penfando di fuggire, ma raggiunto dal Medici, fece bensì una maravigliofa di-fela , ma finalmente lafciò nel combattimento la vita con più di cento de’luoi feguaci. Fermo immantinente ritornò alle mani del Pontefice. La caduta del Freducci, da cui dipendeano altri Tirannetti, che occupavano Città o Cartelli in quelle vicinanze, cagion fu, eh’e (lì parte fuggilfero, parte corrertero a Roma ad implorar la clemenza Ponti-fizia, dove la maggior parte furono carcerati: con che tuttala Marca reftò purgata da que’ mali umori. Nè già lafciava Papa Leone il penlìero dispogliar, fe potea , di Ferrara il Duca Alfonfo, giacché gli parea poco il detener tuttavia le Imperiali Città di Modena e Reggio contro le autentiche promeffe di rellituirle ad erto Duca. Vincere Ferrara coll’ armi, non era cofa facile. Determinò dunque di adoperare un mezzo, non degno de’Principi Secolari, e molto meno di chi più dovrebbe ricordarli d’efTere Vicario di Crifto , che d’eflere Principe. Intavolò dunque un trattato di far aiTaffinare il Duca, del che parlano non i foli Storici Ferrareti, ma il Guicciardino il e fio , inlìgne Storico , che era allora Governatore di Modena e Reggio pel mede-lìmo Papa , ed innocentemente lì trovò mifchiato in quello nero tradimento. Chi maneggiò il trattato, fu Uberto G ambara , Protonotario Apoflolico, perlbna , che arrivò poi a guadagnare il Cappel roffo . Se l’intefe egli con Rodolfo Hello Tedelco, Capitano della Guardia d’ eilo Duca , a cui fu promeffo molto , e mandata per caparra la fom-ma di due mila ducati d’oro . Già era concertato il tempo e luogo di uccidere il Duca; dato ordine al Guicciardino, e a gli Ufiziali di Bologna di prefentarli in un determinato giorno ad una Porta di Ferrara. Mail Tedefco , uomo d’onore, rivelò fui principio , e continua-mente dipoi, al Duca Alfonfo tutta l’orditura del tradimento. Si fanti più d’ una volta tentato erto Duca di lafciarlo profeguir lino al fine; ma fe ne aftenne per non aver poi nemico dichiarato il Papa; e però gli ballò di fjr troncare la pratica, e di formar pofeia autentico procedo di quello infame attentato , colla depolìzione d’ alcuni complici, e colle Lettere originali del Gambara , per valerfene, quando occor-reife il bifogno. Anno