3 2.8 Annali d’ Italia; sì contrabilanciate le forze Franzefi colle Imperiali. S’era egli fegreiff-mente tenuto fempre forte nel partito di Celare, benché per altra parte praticaffe molte finezze co i Miniffri della Francia. Ma da che il venne a fcoprire ( a cagion della congiura dell’Anno precedente, vera o pretefa che foffe ) troppo congiunto di ma/lime in favore di Ce-fare, s’avvide egli tolto dei mal animo conceputo contra di lui da i Franzefi. E tanto più, perchè il Re Arrigo, in vece del Termos, paf-fato in Corfica, avea Ipedito a Siena per Comandante delle fue Armi Pietro Strofi Fiorentino fuorufcito, perfona di gran credito nell’Arte della guerra, ed infieme il maggior n-emico, che s’aveffe la Cafa de’ Medici. Nè durò fatica ad accorgerli, che il medefimo Strozzi macchinava contra de’fuoi Stati. Però animofamente determinò di voler egli più tolto far guerra a’Sanelì, che di afpettarla in cafa fua. Intorno a ciò s’intefe prima coll’ Imperador Carlo V. il quale ( tanta era la fua anfietà di veder cacciati dalla Tofcana i Franzefi ) non iolamente confentì a concedergli il dominio di Siena, fe gli riufciva di conqui-itarla, ma gli promife anche foccorfi. Che l’Imperador nondimeno pro-mettelTe allora quella Città al Duca, fe ne può fondatamente dubitare. Similmente fi aflicurò Cofimo di Papa Giulio, col promettere in Moglie la terza fua Figlia lfabella a Fabiano di lui Nipote, a cui a (regnò in Feudo Monte San Sovino con titolo di Marchefe. Non effen-dofi poi effettuate quelte Nozze vivente il Papa, molto meno fi effettuarono dopo la fua morte. Corfe anche voce, che effo Pontefice concorreffe alle fpefe di quella guerra con quindici mila Scudi il Me-fe. Ciò poi, che accrefceva la fperanza al Duca Cofimo, era 1’ offer-vare in tale flato il Re di Francia per la gran guerra fua coll’Impera-dore e co’Genovefi, che non gli refterebbe voglia nè potere di accudire alle cofe della Tofcana. Gli avea dianzi 1’Augulto Monarca inviato per General di milizie Gian-Guicomo de' Medici Marchefe di Mari-gnano, il più altuto uomo che fi trovaffe nel meitier della guerra. Alla tefta e al valore di coltui il Duca appoggiò l’efecuzion de i difegni Itabiliti fra loro. Era il Mele di Gennaio, e in Siena fi flava in allegria e lènza buona guardia, perchè fenza fofpetto d’aver per nemico il Duca di Firenze. E molto meno ne fofpettava il Cardinal di Ferrara, con cui finquì l’accorto Duca avea mantenuta una«nirabil confidenza ed amicizia. Ora Cofimo dopo aver tenute per quattro giorni chiu-fe le Porte di Firenze, Pila, Arezzo, e Volterra, e fatto intanto fe-gretamente raunare e marciare tanto le fanterie da foldo, che le bande forenfi, nella notte precedente al dì 29. di Gennaio ( il Sardi ha la notte del dì 26. ) con gran copia di fcale fi prefentò egli coi Marche fe