Anno M D X I. 6) alla difefa , furono obbligati gli Uffiziali Veneti a capitolar la refa con onette condizioni. Ma che ? non andò molto , che fi vide cangiar faccia la fortuna . Era mancato di vita Lucio MaL\e\\o Governatore deU’ Armata Veneta , e in fuo luogo eletto Gian-Paolo Bagitone Perugino, perfona di gran credito nella milizia. Quelli fapendo edere Verona re-ftata affai fmilza di prefidio, e con foli fanti, fpedì cinquecento Stra-dioti a cavallo, che lì diedero ad infettar tutti i contorni di Verona; così che quella Città pareva attediata, nè potea ricevere vettovaglie. Venendo ancora il Conte di Prosnich Tedefco da Maroftica, per andare a Trivigi con trecento cavalli, il Baglione fpedì contra d’etti Giano Fregofo, e il Conte Guido Rangonc con fecento cavalli . La battaglia ne’contorni di Battano fu fvantaggiofa a i Veneti fui principio, con Tettarvi prigioniere il Rangone , che lenza volere o potere afpettar il compagno , avea attaccata la zuffa. Sopragiunto polcia il Fregofo, non fo- lo ricuperò i prigioni , ma ruppe affatto i Tedefchi, che parte da i vincitori, parte da i villani furono uccifi . Quel che è più venute le pioggie, rotte le ttrade, non potendo gli eferciti ricevere vettovaglie, lì ritirarono i Collegati di lotto Trivigi, e andarono a Verona . Anche il Duca di Brunsvich fe ne tornò in Germania. La loro ritirata fervi di facilità a i Veneziani per ricuperar 1’ infelice Vicenza, e tutto il Friuli a riferva di Gradifca , non so fe con più loro onore, o più vergogna di Maflìmiliano Cefare . Gravemente s’infermò in Roma Papa Giulio verfo la metà d’A-gofto, e fece fperare a molti e temere ad altri il fine di fua vita. Nè pur quetto ricordo dell’umana fragilità biffò ad introdurre in quel feroce animo veri deiìderj di pace, benché tanto v’ inclinaffe il Re di Francia , con altri Potentati. Appena (ì riebbe egli, che tornò a i foliti maneggi di Leghe , e a i preparamenti di guerra. S’ era dato principio in Pifa all’immaginario Conciliabolo contra di lui. Per oppor-fegli, intimò aneli’ egli un Concilio Generale da tenerli nell’ Anno profumo nel Laterano. Tanto poi feppe fare l’indefeffo Pontefice, che traffe affatto a’fuoi voleri in qjett’ Anno Ferllnanlo il Cattolico , Re d’Aragona e delle due Sicilie, ed Arrigo Vili. Re d’ Inghilterra. Veramente il primo avea mirato fempre di malocchio le nuove ccnqui-fte de’Franzefì in [calta, e da che ebbe ricuperato ciò, chea lui apparteneva nel Regno di Napoli , fofpirava ogni dì una ragione o preteso per levar ì dalla Lega di Cambrai, e romperla col Re di Francia. Siccome Principe di minali accortezza, fapeva per lo p:ù coprir la fua fina politica col mantello della Religione. Così fu nella prefente occafìone. Col motivo di far guerra ai Mori in Affrica, ottenne dal