V II » nel merito agli Scrittori di quel Secolo in brevi parole Così fi 1 piega : » Qiium Ule, terra a Gallisi & P ado amne ab fe profligatis Venetis , apuò » iomacla'm falinas maximi proventus (ibi vindicaffet, ncque in bis reti bus voluntati Pontijicis obtemperarev. has ob caufas Pontifex AIpkonfum »> uti contumacem facris interdiclum armìs perfeqm ccepit (¿n Jul. II.). II »Rinaldi, e lo Spondano dicono la ^tefia cofa. Altri molti più mo-» derni filli’autorità del folo Panvinio s’acquietano. Ma l’impegnatii-» fimo Annalifta in foftenere il falfo, dopo aver vifto il noftro Gior-» naie del 1747. ( pag. 3ì>6. e feguenti ) ha trovato altra autorità più » grave per foftenere diritto Imperiale in Comacchio, cioè quella d’ » un Concilio. Per tale riconofce egli il Conciliabolo di Tours dell’ » anno 1510. facendo grazia di mettere Conciliabolo tra gli uncini. » Sentiamone le parole per averne più evidente la fallita. Parla egli » di Lodovico XII. Re di Francia: Avéndo anche fatto raunare nel » dì tre di Settembre un copiofo Concìlio ( Conciliabolo appellato da al-» tri ) de Ve/covi di Francia, volle udire.it loro parere, fe era lecito a » lui il difender contro il Papa un Prìncipe dell’ Impèrio, a cui ejfo Pati pa avea mojfa guerra con pretenfìoni [opra uno fato, che quel Principe » teneva dall' Imperio con preferitone più efie centenaria'. Gli fu rif-»pofo die sì. Quindi fi pone di propoiito a difputare ¡contro A11-» tore,^he crede intenderfi di Bologna, e con altri Autori foftieYie, •» cRèT Ci parla di Comacchio. » Ci fembra di veder qui ridere il noftro Lettore, si per la nuova »maniera di foftenere una cofa di fatto coll’autorità de’ Con£Ìlj, sì » ancora per fentir que’dottjifimi PaBri rifpondere a un Succeil'ore di » Carlo Magno, che upa preferizione più che centenaria prevaler do-» veva ad una più che fecenténaria; onde doveva armarli per toglie-» re alla Santa Sede quel, che i fuoi progenitori con tanta folenni-»tà, in guiderdone de’benefizj da lei ricevuti, le avean donato. » Ma fentiamo un poco le parole del_ Conciliabolo : perchè non è la « prima volta, che abbiam trovato in fallo il traduttore ( Lab. Conc. » Tom, XI11. pag. 1481. ): Si quod jus Pontifex ad fe pertinere con-» tenòcit, ut Pammonii S. R. E. partem: contra Princeps Imperli juris » fui effe dìcat, fy de ea controverfà paratus fit, & ojferat flore arbitrio, » vel judìcio bohorum virorum per compromiffum prout de jure: an eo cavi fu ìiceat Pontifici absque alia caufee cognitione bellum inferre ditto Prìn-» dpi: & fi feceritj an liceat Principi arr/iis refifere, &.aìiìs etig/n Prìn-» cipìbus in •hujusmodi dffldìo ei ad^ffet eumque. defendere : maxime illis, » qui ei cognatione , vel affluitale confimeli Junt, quum etiam per cemum » annos proximos Ecclefia Romana in ejus juris controverfì pojfeffione non » fuerìt ? Condiifam ejl per Conciliutn, licere Prìncipi hoc cafu refifìere de fatto j