Anno M D L II. 311 Criftiana , come anticamente fi ufava, ma per impetrar aiuti da loro a’danni de’Criiliani . Portoffi il Principe di Salerno a Coftantinopoli, dove con grandi finezze fu accolto da Solimano ; tante leggierezze nondimeno fece dipoi, che fi fcreditò affatto, febbene gli riuicì di far tornare que’Barbari contra del Regno di Napoli nell’Anno feguente. Strepitose al maggior fegno furono le (cene della Germania in quell’Anno. Mi dia licenza chi legjge, ch’io ne metta qui un breve abbozzo, sì perchè con gli affari d’Italia gran concatenazione aveano quei della Germania , e sì perchè le milizie Italiane ebbero parte in quelle guerre, e vi fi fegnalarono molti Nobili delle Italiche contrade. Da niun i iggio fu certamente commendata la leverità di Carlo Augu-flo nel ritener prigione Filippo Langravio d'Affla , e di ciò fi lagnava forte Maurizio Duca e nuovo Eletror di Sa (Toma, perchè fotto la buona fede avea egli condotto effo Langravio Suocero Suo a’piedi dell’ Impe-radore, con riportarne la promeffa della Libertà; ma quella Libertà non fi vide mai più venire. Di tal ragione o pretefto valendofi egli, trattò fin 1’ Anno addietro una Lega col Re di Francia , con Giorgio Marche-fc di Brandeburgo, con Giovanni Alberto Duca di Mechlemburgo, e con Guglielmo Figlio dell’imprigionato Langravio. Fu legnata queSta Lega nel dì 15. di Gennaio del prefente Anno, come corta dallo Strumento riferito dal Du-Mont; e il motivo era di difendere la Libertà della Germania, che fi pretendeva oppreffa dall’Imperadore , e di procurare la liberazione del Langravio . Il Re di Francia prefe il titolo di Pro-tettore della Libertà Germanica, e fece battere Medaglie con quello gloriofo titolo, che in fine fi rifolveva in divenir Protettore de gli Eretici. E per non fallare ne’conti, fi fece accordare da gli Alleati per principio di queila Libertà, che a lui foffe permeilo d’impadronirfi delle Città libere ed Imperiali di Metz , Tuli, e Verdun, e di ritenerle , come Vicario dell’imperio . Nello Strumento fuddetto il Marche-fe di Brandeburgo contraente è Giorgio Federigo, laddove ii Campana ed altri attribuiscono ciò al Marchefe Alberto ben diverfo dall’ altro. Non mancò al Duca Maurizio la taccia d’ingratitudine e di doppiezza in tal congiuntura, perchè dimentico di tanti benefìzj a lui compartiti da Celare, e perchè nello ileffo tempo , che era dietro a tradirlo, gli Scriveva le più affettuofe Lettere di attaccamento e fedeltà, dando infieme una famigliarne pailura a Ferdinando Re de Romani, il quale trattava con lui di accomodamento. Da queilo lufinghevol canto addormentato l’imperadore era venuto ad ISpruch con poche foldatefche; quando Maurizio Sul principio d’Aprile con podèro-fo eSercito arrivò ad AuguSta , e durò poca fatica a conquistarla y lomo X. X & in-