^8 Annali d’ Italia. i Tuoi titoli ed onori, il tratte dalla fua. S’era, ditti, già fconvolta la Romagna, perchè i Veneziani, perfuafi, che ftarebbe meglio in mano loro, o de’Signori efclufi, quella Provincia, che in potere del Borgia, s’ingroiTarono di gente in Ravenna, da loro fignoreggiata, e tanto fecero , che fi mifero in pofleiTo di Faenza, e della fua Rocca. Entrò in Forlì Antonio Maria de gli Ordelaffi. Rimifero in Rimini Pandoljo Malate/la ; poicia fatto accordo con lui, ne acquetarono il dominio. Tentarono Fano, ma quella Città tenne per la Chiefa. S’impadronirono parimente di Porto Cefenatico, di Santo Arcangelo, e di altre affai Terre in quel d’Imola e Cefena, ed erano dietro a mettere il piede anche in Forlì. Solamente rellarono in potere de gli Ufiziali del Valentino le Rocche o Fortezze di Cefena, di Forlì, di Bertinoro, d’Imola, e di Forlimpopoli. Sommamente increbbe al Papa il movimento de’Vene-ziani, conofcendo, quanto poi farebbe malagevole il trarre di mano alla lor paffanza la Romagna. E giacché dall’un canto la fpedizione de’fuoi Oratori a Venezia, per lamentarli di quella occupazione, a nulla giovò; e dall’altro ne’principj del fuo governo genti e danari gli mancavano per farfi giullizia coll’armi: giudicò bene di fpedir colà il Duca Valentino, colla fperanza, che la prefenza di lui potette far mutare l’afpetto delle cofe in quelle contrade, fe pur quello fu il fuo vero difegno. Andò il Valentino ad imbarcarli per pattare alla Speda. Ma eccoti fopragiugnere il Cardinal Soderino, e Francefco Remolino a chiedergli i fegnali delle fuddette Fortezze, inoltrando etti mutata la rifoluzion del Papa per fofpetto, che i Veneziani con efibizio-ni larghe di danaro gli cavaflero di mano quelle Fortezze. Ricusò il Borgia di confegnarli, e però d’ordine del Papa fu ritenuto còme prigione in una delle Galee Pontificie. Cagion fu quello trattamento, ch’egli poi s’indufle a darli: cofa nondimeno, che a nulla fervi, perchè ito con effi V Arcivefcovo di Ragujì, come Commettano Apolitico, i Callellani di quelle Fortezze negarono di confegnarle, fe non a-veano altro ordine dal Valentino, pollo in luogo di libertà. Per quello fu condotto etto Valentino a Roma, alloggiato in Palazzo, ed accarezzato dal Papa, acciocché tal dimoltrazione il facefle comparir libero. Ma fpedito dal Valentino Pietro d’Oviedo fuo familiare a que’ Caltellani con ordine di rilafciar le Fortezze a i Miniltri del Papa, altro non potè impetrare da Don Diego Ramiro Caltellano di Cefe- 11 a?, che fe 1 intendeva con gli altri, fe non che gli fu porto un laccio alla gola, e tolta la vita, come a traditore del fuo Signore. Ciò udito in Roma, fu rillretto il Valentino in quella iletta Te>rre Borgia,