344- A n n ali u Italia. Roma , come avrebbe potuto : il trovò Tempre più cocciuto e più falcio d’una torre nel l'uo proponimento di guerra . E ciò perchè Sedotto dall’ una parte da i Nipoti, ed animato dall’altra dai Cardinali Fran-zefi di Tornone e di Lorena, Plenipotenziari del Re Arrigo, per mezzo de’quali fu concbiufa una Lega nel dì 15. di Settembre ( fe pur non fu in altro tempo ) in cui s’obbligò il Re di difendere con mano forte il Papa. Il Campana , e ilSummonte nella Storia di Napoli, rapportano i Capitoli di etta Alleanza. Stentò il Re non poco a prendere queflo impegno per varie ragioni, e maifimamente perchè troppo recente era la Tregua col Re di Spagna. Ma il Papa gli levò di cuore gli fcrupoli con aifolverlo dal giuramento: laonde il Re Arrigo dopo aver fatto fenza alcun profitto pregare il Re Filippo di defiflere dalle oifefe del Papa , la cui oppreffione egli non potea fofferire: diede ordine, che il Duca di Guifa fi alleflitte per pattare il più preflo poilìbile in Italia con un’Armata in foccorfo del Pontefice. Tante preghiere ancora , promette, e minaccie adoperarono il Papa e i Fr,anzefi con Ercole li. Duca di Ferrara, pretendendo obbligato a difendere il Papa in quello flato di cofe, ch’egli fi lafciò avviluppare in quefla Lega col bell’onore di dover prendere il titolo di Capitan Generale, ed avere il comando di tutta 1’Armata Gallo-Pontifizia . Fu anche guerra in quell’Anno ai confini della Marca coll’Abbruzzo , dove s’era portato !Don Antonio Carraia Marchefe di Montebello con alcune fanterie per afiìcurar la Città d’ Afcoli. Don Francefco di Loffredo Governatore di etto Abbruzzo fece una fcorreria fullo Stato Ecclefiaflico fino ad Acquaviva ; e all’incontro Don Antonio prefe Contraguerra, ma fu ben prefto forzato a ritirarfi ad Afcoli, perchè il Loffredo ingroffato s’era motto coll’artiglieria , minacciando fin la fletta Città d’Afcoli. Intanto feguì fra il Ducad’Alva e il Cardinal Carrafa, creduto da molti fimu-laramente defiderolò di concordia, una Tregua di quaranta giorni, colla libertà del commercio per quel tempo; e quefla affinchè fi potettero comunicare al Re di Spagna i progetti di Pace, dati per parte del Papa, o fia del Cardinale . Il principale Articolo era, che reftituiffe-ro a i Colonnefi le lor Terre e Cartella, e che per reintegrare Don Giovanni Carrafa della perdita di quegli Stati, gli fi dette la Città di Siena colle fue dipendenze: cambio e boccone, che veramente farebbe riufcito afiai faporito al Pontifizio Nipote . Quando fotte vera la pro-pofla di etto cambio ( e per vera in fatti vien effa creduta da gli Storici, e attenta fin dallo fletto Rinaldi ) quello era un far intendere anche a i meno accorti, che la guerra non era per altro fatta e mantenuta dal Papa, che per l’ingrandimento della propria Cala. Fu bia- iimato