Anno MDL XXX Vili. 467 •l Re gli l’aveffe vietato . Tanto più crebbe allora il l'ofpetto, e la paura d’eflo Monarca; ed effendofi egli voluto premunire coll’introdurre in Parigi alcune Compagnie di Svizzeri e Franzefi : ecco nel dì n. di Maggio , appellato il dì delle Barricade , il Cattolico Popolo Parigino, affezionato a i Principi di Guifa, prendere Tarmi contro quella guarnigione: per la qual ribellione il Re non fi giudicando ficuro, fi ritirò a Sciartres. Furono poi fatti de i gran maneggi per la concordia, e il Re finalmente ricevette in grazia il Duca di Guifa, e tutti i luoi aderenti , anzi li colmò di onori, ma covando nell’animo un difpetto, ed odio implacabile contra di loro . Non pafsò quell’ Anno fenza farlo conoscere ; imperciocché nel dì 23. di Dicembre chiamato il Duca nella Camera del Re, fu dalle Guardie trucidato, Prefo anche il Cardinale di Guija fuo Fratello, da lì a poco reftò privato di vita. Viderfi in oltre imprigionati il Cardinal di Borbone, 1 ' Arcivefcovo di Lione, i Duchi di Nemours e òì Elboeuf con altri: dopo di che Arrigo tutto glorio-fo proruppe in quefte parole: Ora sì chi io fon Re. Intanto il Duca di Nemours fuggito di prigione, Carlo di Lorena Duca di Umala, il Popolo di Parigi, e gli altri Cattolici, più che mai rinforzarono la ribellione , declamando dapertutto contro il Re , maflimamente per la morte inferita alla facra perfona del Cardinale di Guifa, e per la prigionia dell’altro di Borbone. Però in fomma confusione reftò quel Regno, e grandi rifentimenti ne fece la Corte di Roma. ru detto, che prefo il Segretario del Duca di Guifa con tutte le fcritture , fi veniffe a feoprire l’intelligenza , che paffava a i danni del Re fra Filippo Re di Spagna, Carlo Emmanuele Duca di Savoia, e il Duca di Guifa. Può dubitarli, che foffero pretefti inventati per far comparire giufta la rifoluzione prefa dal Re. Per altro effo Duca di Savoia fi fervi in quefti tempi de gli fconcerti della Francia in fuo vantaggio. Poffedeva da molti Anni la Corona di Francia il Marchefato di Saluzzo in Italia, decaduto per la Linea finita di que’Marchefi. Sopra quello Stato aveva la Caia di Savoia delle giufte pretenfìoni, ma inutili finquì per la troppo fuperior potenza della Francia. Accadde, che il Duca di Lesdiguieres, Generale deli’Eretico Re di Navarra, pofleden* do le migliori Fortezze del Del fi nato, minacciava quel Marchefato , e prefe ancora Caftel Delfino. Allora il Duca, ficcome quegli, a cui premeva, che l’Erefia non penetraffe in Italia, e che i nemici del Re di Francia non s’impadroniffero di Saluzzo, giudicò meglio di prevenirli con impoffeffarne egli. Adunque fui fin di Settembre ufeito in campagna prefe Carmagnola , dove trovò circa quattrocento cannoni, ( fe pur fi può credere ) e de i groffi. magazzini d’ogni forta di provvifio- Gg 2 ne