5co Annali d’ Italia. ve compenfata queda perdita delle truppe Spagnuole dalla felicità cori cui riufcì a Ferdinando Portocarrero Governatore di Dorlans, che prima comunicò il l’uo difegno all’Arciduca Cardinale, di forprendere all’ improvvifo nella mattina del dì undici di Marzo la Città di Amiens, Capitale della Piccardia, mal cudodita, benché dentro vi fodero più di quindici mila Cittadini atti aH’armi. Di grande importanza fu quelL’ acquido sì per la grandezza e popolazion della Città, come per la gran copia delle artiglierie e munizioni, che vi fi trovarono. Recata quefta nuova al Re Arrigo, dimorante allora in Parigi, al vederne sì afflitti i f’uoi Cortigiani, magnanimamente dimandò loro, fe i nemici aveano portato Amiens in Ifpagna. Nò, rifpofero, ed egli allora fog-giunfe : Buon per noe, che gli avremo tutti prigioni. E non tardò a dar ordine al Marefciallo Conte di Birone di accorrere colà, e di formar l’afTedio della perduta Città. Concorfero a quella imprefa le maggiori forze del Re colla giunta di quattro o cinque mila Inglefi; e lo dedo Arrigo in per fona vi fi portò per dar calore alle azioni. Durò per alquanti Mefi il pertinace affedio, ed aveano i Franzefì già prefa la dracla coperta, e inoltrati i lavori fino alle mura, con che fi vedeva già vicina all’agonia quella Città: quando l’Arciduca Alberto fi avvisò di recarle foccorfo. A quella volta dunque s’inviò con diciotto mila fanti, mille e cinquecento uomini d’armi, ed altrettanti cavalli leggieri. 11 Cardinal Bentivoglio fa afeendere quell’efercito a venti mila fanti, e quattro mila cavalli. Trovodì qued’Armata nel dì 15. di Settembre alia vifta d’Amiens. Comunemente fu creduto, che s’ egli ammofamente adaliva lo fparfo campo Franzefe, non folamente potea foccorrere la Città, ma anche mettere in rotta gli adedianti. Non ebbe tanto coraggio. Probabilmente la prefenza d’un Re sì valo-rofo, che todo fi moftrò pronto a ricevere i nemici, gli fece prendere la rifoluzion di ritirariì: il che efeguì con molti difagi e pericoli, perchè infeguito da’Franzefì. Laonde fu poi detto, ch’egli venuto come Generale, era tornato come Prete. Con patti dunque di tutto o-nore poco dettero gli Spagnuoli a rendere Amiens al Re Arrigo nel dì 25. di Settembre. Quedo infelice impegno dell’Arciduca Cardinale lafciò intanto efpofla la Fiandra a gl’infulti de gli Ollandefi. Sicché potè in quel tempo il Conte Maurizio occupar varj Luoghi, come Rembergh , Murs , Grol, Oldenfel, e Linghen, non fenza afpre querele de’Fiamminghi Cattolici, che miravano negletti i loro intereifi, per attendere a quei della Francia. Gran guerra fu parimente in queft’ Anno tra i Franzefi e Carlo Emmanuele Duca di Savoia, a cui la morte rapì nel dì 6. di Novembre l’Infanta Caterina fua Moglie, Figlia del