XLIII » verdi, perfuadendo invaiioni mafcherate di giuftizia a Principi, e » (ereditando i diritti della S. Sede. » S. Pio V. fu il primo de’Sommi Pontefici, che providamente de-» terminò ( Conflit. ji. Bullar. Tom. z. pag. zzo. ), che le Città, Terre, Cartelli, e Luoghi Sidi Apoflolicce in temporalibus mediate, vel » immediate Jubjecla. fohti di alienarli, o infeudarli ; o foffero già devo-» luti, o in qualunque modo fi devolveflero, abfque alia ulteriori decla-» rattorte, & illorum pojfeflionis apprehenfione, eo ipfo Sedi, & Camera A-» poflolicce incorporata ac ad jus, & proprietatem, & dominium prflinum, »ac pojj'tjjionem rediijfe cenferi, pertnde ac fi per quadraginta annos, 6* » ultra, L ivitates, & Loca p ree fata, a nobis , & Sede preefata immediate. » pofjeffa , & nunquam in jeudum, aw/ tìtulum concejja fuiffent. Queila » fan ti Hi ma Bolla, che ricuperò alla S. Sede la miglior parte de’fuoi » dominj in meno di 50. anni, fu fpedita, e pubblicata colla foferizio-» ne di 39. Cardinali il dì 29. Marzo delì’an. 1567. Quattro anni do-»> po , cioè l’an. 1571. a’dì 27. Luglio Gregorio Xlll. ( lb. Confl. 3. » pag. 363. ) con fua Bolla, in cui riferifee ad verbum quella di S. » Pio, la confermò con tale efpreifione: Prcediclas lìteras, & cmnia in » eìs contenta auclo ritate Apoflohca tenore prcefentium comprobamus, con-» flrmamus, & innovamus , volumusque ea perpetuo obfervari. E Laerzio »»Cherubino oiferva nel fommario di quella Bolla, che Gregorio a’dì » 3. Aprile 1581. dichiarò in Conciiloro, comprenderfi in detta Bol-» la di S. Pio V. etiam concejfiones Guberniorum , quee ultra triennium de » locis S. R. E. fieri contingerei. Il P. Maffei ( Annal. Tom. z. pag. » zzb. ) conferma la medesima cofa, indi profegue:— Fu quello sì »grave atto di edificazione grande fino a gli Eretici lleilì, e maggior-» mente in quelle Provincie, o Regni, dove gli Abati, ed i Yeicovi » contro i Canoni, e contro il giuramento facevano alla giornata indif-» crete, e impudenti alienazioni. E commendavafi grandemente la mo* »dellia, e la integrità di Gregorio, che in dieci anni di Pontificato » non folo non foffe divenuto infoiente per lunga profperirà; ma fi mo-» Ilraffé tuttavìa più caffo ne’temporali maneggi, e più grato verfo la » Chiefa Romana, che efaltato lo avea al fupremo faltigio—. Il che di-» ce con tutta ragione, dopo aver riferito, come in detto anno tornò » a ratificare in Conciiloro fegreto la Bolla di S. Pio, e a giurarla con » efigere il giuramento da tutti i Cardinali. Così venne egli ad adem-» piere perfettamente ciò, che avea promeffo nel primo Conciiloro fé-»greto ( lb. Tom. 1. pag. 19.:)— Fece prima d’ogni altra cofa reci-» tare ad alta voce dai Segretario Cefare Gloriero la Bolla di S. Pio » V. di non alienare, nè infeudare li beni della Chiefa: e toccandoiì » il petto, giurò di offervarla, ed infieme diffe: che, fe per fermezza, Tomo X. p- » e vi-