?.8 Annali d’ ItaliaT fa ed inquieta Cittadinanza. Così non l’intendevano i Sanefi; e però fegretamente alcuni di eifi cominciarono a manipolar unTrattato di protezione con Arrigo IL Re di Francia , il quale in materia d’ambizione vantaggiava di molto il regnante Augufto. Ebbero ordine i Tuoi Miniftri in Italia di dar tutta la mano occorrendo a quefto affare . Guadagnato perciò da effi Niccolo. Orfino Conte di Pitigliano, unì egli in quel di Caftro e nelle fue Terre circa tre mila fanti ; altri ancora fe ne affidarono alla Mirandola, affinchè accorreffero al bifogno. Entrò nel Mefe di Luglio 1’ Orlino nel diftretto di Siena colle fue foldatefche , accompagnato da Enea Piccolomini, e da Amerigo Amerighi. Dopo aver iòllevato buon numero delle milizie forenfì, fi preièntò alla Porta Romana di Siena, chiedendo con grande ffrepito l’entrata. 11 Popolo, ch’era fenz’armi, nulla fulle prime rifpofe,onde il Signor d’Alapa Comandante in quella Città de gli Spagnuoli, de'qualiiì trovavano allora folamente quattrocento in Città , per effere ftati gli altri ad Orbitello , e ad altre Fortezze della Maremma, ebbe tempo di chiedere foccorfo a Cojimo Duca di Firenze, Principe, che innamorato di Siena, con grande accortezza vegliava a tutti i movimenti di quella Città. Non baffo il picciolo rinforzo , fpedito da effo Duca, a trattenere i Saneii, i quali a poco a poco aveano trovato dell’ armi, che non abbruciaffero le Porte, & introduceffero l’Orlino nella notte precedente al dì 26. di Luglio, gridando ognuno ad alta voce Libertà. Efpugnarono dipoi San Domenico, dove s’erano afforzati gli Spagnuoli : con che vennero alle lor mani alquante artiglierie e molte munizioni , e furono obbligati gli Spagnuoli a ritirarfi nella non peranche compiuta Cittadella, provveduta di poca vettovaglia. Accorfero intanto da varie parti i Franzelì : laonde il Duca di Firenze, fcorgendo troppo malagevole il làlvar quella fdruicita nave, trattò d’accordo. Fa dunque convenuro, che gli Spagnuoli fi ritiraffero dalla Città, e re-ftaffe Siena in Libertà fotto la protezion dell’ Imperadore, che fodero licenziali i foldati ftranieri, nè fi poteffe far ini Sanefe raunata alcuna di gente contra dell’ Augufto Signore . Appena partiti di là gli Spagnuoli fu fmantellata la Fortezza , e nulla eleguito della convenzion luddetta. Imperciocché Frate Ambrofio Canarino dell’Ordine de’Predicatori, Vefcovo di Minorica , in vece di attendere al fuo Breviario e alla Teologia, in cui fi acquiftò gran nome, tanto dipoi diffe , che perfuafe al Popolo di lafciar l’Imperadore, e metterfi lotto la protezion della Francia : confìglio, che fu poi la rovina di Siena. Mandò quel Popolo quattro Ambafciatori al Re , uno de’quali fu Claudio To-loniei, poi Vefcovo di Curzola, perfona di gran Letteratura, i quali a no-