Annali d’ Italia. gente, con vantarfi pubblicamente di voler pattare in aiuto de’ Pifani, e di condurfi anche fotto Firenze. Per quette cagioni non ofarono i Fiorentini di fare nell’Anno prefente il folito brutto gioco ai Pifani. Ma eccoti iu^principio di Maggio pattare l’Alviano colle fue foldatef-che pel Sanefe , entrare nel Fiorentino, andarfene dipoi a Piombino: il che diede tempo a’Fiorentini di accrefcere, come poterono, le loro forze. Scopertoti dipoi , che 1’ Alviano era per condurre le fue fqua-dre a Fifa verfo la metà d’Agofto, Ercole Bentivoglio Generale dell’ armi Fiorentine, tenuto configlio con Marcantonio Colonna, Jacopo Savello , ed altri Condottieri, determinò di contrattargli il paffaggio. Si venne perciò a battaglia, in cui retto disfatto 1’ Alviano, e cottret-to di fuggirfene a Siena , con aver perduto più di mille cavalli, e molti carriaggi. Credette allora il Popolo di Firenze giunto il beato giorno di ricuperar Pifa ; e quantunque molti de’faggi ne diffuadeflero 1’ ìmpreia , pure fu prefa la rifoluzione di andar fotto quella Città. Nel dì 8. di Settembre le artiglierie cominciarono la lor terribile finfonia con-ro di Pifa. Atterrata buona parte delle mura, fi venne all’affalto ; ma contai coraggio fi difefero i Pifani', che lo petderono gli aflalitori. « Da un’altra parte fi fece breccia , e male e peggio riufcì il fecondo tentativo . Perlochè pafsò loro la voglia di far altfe pruove del proprio valore, e pieni di vergogna fe ne tornarono indietro. E tanto più per aver intefo, che da Confalvo di notte erano fiati introdotti in Pifa trecento Fanti. Dopo quatto fatto v.e ne inviò egli altri mille e cinquecento : con che tramontarono per ora le fperanze del Popo- lo di Firenze. Nel di' 25. di Gennaio dell’Anno prefente mancò di vita Ercole ì. Duca di Ferrara , Principe , che dopo avere imparato a fue fpefe, che pericolofo meftiere fia quel della guerra , avea atrefo a confervar la pace , e ad ingrandire ed abbellir Ferrara con varie fabbriche e delizie, e a rendere più felici i fuoiPopoli. Lafciò dopo di sè tre Figli legittimi, Alfonfo Primogenito , Ferdinando , e Ippolito Cardinale. Nell’Anno precedente aveya egli inviato Alfonfo alle Corti di Francia , Spagna , ed Inghilterra, acciocché la conofcenza di que’gran Principi, e de’cottumi e governi delle varie Nazioni, fervifle a lui di fcuokper ben reggere se tteffo e gli altri. Trovavafi Alfonfo in Inghilterra , dif-poito a pattare in lfpagna, allorché giuntogli l’avvifo della grave malattia del Padre , gli convenne affrettare il fuo ritorno a Ferrara , dove fu riconofciuto per Duca e Signore da tutti i fuoi Popoli. Pace bensì o-odè in queft’Anno l’Italia; ma non andò già efente da altre calamità. Fiero tremuoto fi fece fentire con varie fcofle in più giorni in Venezia , «