Anno MDLV. 337 Usci’in qtiefl’Anno alla luce la rifoluzion prefa dall’ ImperaJor Car- lo V. di rinunziare i Tuoi Stati a Don Filippo Re d’Inghilterra Tuo Figlio. Cominciò egli dallo Spogliarli de’Paeiì baili e della Borgogna, e fatto venire il Figlio a BrufTelles, nel dì 25. di Ottobre, allapre-fenza de gli Stati colà convocati, gliene fece ampia rinunzia : funzione , che tralfe le lagrime da quafi tutti gli aitanti, al vedere , come quel gloriofo Monarca sì animofamente faceife vivente ciò , che gli altri sì mal volentieri fanno morendo. Gran dire fu per quello in tutta l'Europa; chi lodando, e chi biafimando , attribuendo gli uni un’azione cotanto rara alle fue crelciute indifpofizioni della podagra, altri a vanità, o pure al conofcimento della retrograda fortuna, ovvero alla perdita della Regina Giovanna fua Madre, accaduta in queft’ Anno, ed altri ad altre cagioni, fecondochè dettava loro il capriccio; quando, qualunque ne foife il motivo, non fi può mai negare ad eiTa il titolo d’atto lommamente eroico, dappoiché ognun sa, efìere 1’ Ambizione e il guflo di dominare l’ultima camicia de’Regnanti. Al governo di quegli Stati fu lafciato dal Re Filippo Emmanuele Filiberto faggio e valorofo Duca di Savoia . Ebbero principio in quell’ Anno i diifapori di Papa Paolo IV. con efTo Imperadore , o per dir meglio col fuddetto Re Filippo . Che la vita menata da quello Pontefice pria della Porpora Cardinalizia, e prima del Pontificato foife un’ ipocrita, l'immaginarono bensì coloro , che con facilità mirabile di malignità interpretano in male tutto il bene altrui ; ma certiifima cola è, ch’egli accompagnava il fuo molto fapere con un sì regolato e pio tenore di vita , che niun feppe mai opporgli altro , che un’inclinazione al rigore , e uno zelo ilraordinario, che facea tremare i buoni, non che i cattivi. Appena divenuto Papa,cominciò a sradicare le Simonie, e gli abulì di certi Tribunali, moilrandolì ardente per riformar le corruttele della Corte; mali venne infieme a feoprire , che avendo egli un gran capitale d’intendimento , di dottrina, di eloquenza , e di belle Virtù , per cui potea fare un ottimo e gloriofo Pontificato, non fe ne feppe fervire , e cadde in tali difetti, che eclifTarono non poco la fama del facro fuo miniflero. Giunto Papa Paolo a non aver fuperiori in terra , ripigliò il fuo feroce animo , e moflrò di non avere abbaflanza meditate le parole dell Apollolo , che vuole il Vefcovo non Juperbum , non iracundum; ed in vece di amare e proccurar la Pace ( che quello fpezialmente appartiene a i \ icarj di Gesù Crillo ) andò miferamente ad ingolfar-fi in una biafìmevol Guerra. Ma ciò , che particolarmente levò di tuono queflo Pontefice, fu il troppo smore del Nepotifmo . Tre Nipo-Tomo X. Y fi