Anno MDLVIII. 355 to queft’attedio, che ne fu capitolata la refa. Nel dì otto o pur nove del Mefe Suddetto v’entrò il Duca di Guifa trionfante, con aver il piacere di trovar quivi circa trecento pezzi d’artiglierie, munizioni, e vettovaglie in fomma copia. Falsò egli dipoi nel dì 13. Sotto Guines, Fortezza dieci miglia lontana da Cales, e di queita parimente colla forza s’impadronì. Trovavansi prima in gran cotternazione per la rotta e perdita di San Qnintìno gli affari de’Franzefi. Quello felice avvenimento li rincorò tutti, e moSTe i Popoli ad affìftere al Re con groffi fuffirfj pel profeguimento della guerra; iìccome all’incontro cagionò de’fieri fintomi in cuore del Re Cattolico, e della Nazione IngleSe, la quale re-ftò da lì innanzi priva di sì importante Luogo. Avendo poi attefo il Re di Francia Arrigo 11. a rinforzarfi di gente, Spedì nel Giugno Seguente il Duca di Guifa all’attedio di Teonvilla, che fu anch’etta forzata a renderfi, con aver ivi lafciata la vita per una ferita nel petto Piero Strofi Fiorentino, MareSciallo di Francia, degno d’eflere paragonato co’più valorofi ed infigni Capitani del Suo tempo, ma sfortunato nel-Je imprefe di Tofcana. Ho dovuto far menzione di tali Stranieri fuccef-iì, perchè da etti preSero regola anche gli affari d’Italia. RiSvegliottì di nuovo la guerra fui principio dell’ Anno fra il Duca di Ferrara Ercole lì. ed Ottavio Farneje Duca di Parma. Donno Alfonjo d' EJle , primogenito del primo, ii fece più volte vedere alle porte di Parma; ripigliò San Polo, e Canotta; coftrinSe alla refa la Fortezza di Guar-daSone; e tolSe a i Correggiefchi Roffena e Rofienella. Fu poi ¡ricuperato Guardafone dal FarneSe, dappoiché gli venne aiuto di gente da Milano, e danaro da Firenze. Mirava intanto l’avveduto Duca Cojìmo quefto picciolo incendio, che poteva divenir maggiore, e coftava a lui non poca fpefa Senza profitto alcuno. Gli dava ancora attaittìmo da peniate, l’avere il Re Criftianiifimo dato il governo di quante Terre recavano alla Corona di Francia nel SaneSe a Don F'rancejco d'EJle Fratello del Duca di Ferrara, il quale pattato 2 Roma cercava d’imbarcare in nuovi imbrogli i Nipoti del Papa, mal Soddisfatti del Re Cattolico. Però con più premura che mai fi adoperò alla Corte del Re Fibppo li. affinchè ricevette in fua grazia il Duca Eftenfe, e fi mettette fine a quella turbolenza. Ora il Re, che mirava profperare a vitta d’occhio le cofe de’Franzefi; temeva in Italia de’Turchi, come diremo; e dubitava fèmpre de’cervelli inquieti de’Carrafi, nel dì 22. d’Aprile approvò la concordia, dianzi abbozzata dal Duca di Firenze, concedendo onorevoli condizioni al Duca di Ferrara, il quale rinunziò alla Lega Franzefe, e fu accettato fotto la protezione del Re Cattolico. Retti- Z 2 tuiti