Anno MDXVI. d’ogni cofa. Rallentò pofcia quello flagello, perchè giunfero alla Chiu-fa, e fé ne impoffeffarono fei mila fanti Tedefchi ( altri dicono otto, ed altri nove mila ) fpediti in l'occorfo a Verona. Corle anche voce, che quindici mila Svizzeri pagati dal Re d’ Inghilterra avellerò fra poco a calar nello Stato di Milano. Non vi volle di più, perchè il Lau-trec, prefo da fpavento, contro il volere de’Veneziani fi ritirafle a Pelchiera ricuperata fui Mincio, da dove poi le fue genti faceano continue fcorrerie fino alle Porte di Verona. Paffarono intanto le fanterie Tedefche, poco danaro nondimeno , e poca vettovaglia portando all’ afflitta Città di Verona: il che fatto, per la maggior parte, fe ne tornarono al loro paefe. Afpettò il Colonna tre mila Svizzeri, inviati anch’effi in aiuto fuo, e giunti che furono, con tre mila cavalli e dicci mila fanti pafsò a Soave, dove fi fermò otto giorni, con dar tempo e ficurezza a que’Popoli di fare i raccolti di quel poco, che loro era rellato , e tutto poi fece condurre in Verona. Penfava di far lo fleffo verfo il Mantovano, ma tumultuando gli Svizzeri e Tedefchi per mancanza di paghe, fu collretto a licenziar tutti gli ultimamente venuti, parte de’ quali pafsò poi al fervigio de’ Veneziani. Andarono in quelli tempi i Franzeiì fui Mirandotele, con dilegno di cacciar da quella forte Terra Gian-Francefco Fico, il quale già v’era rientraro con farne uicire il Nipote Galeotto. Finì tutto il lor movimento in Taccheggi non folo di quel paefe , ma di tutto quel tratto del Mantovano, per dove pailarono andando e venendo. Nè già vantavano miglior legge i loro nemici. Marco Antonio Colonna lui principio di Luglio partito legatamente di notte da Verona con fette mila fanti Tedefchi, e cinquecento cavalli, all’improvvifo giunfe a Vicenza, e per forza entratovi, tutta la mife a facco, afportandone fpezialmente la (età, che era il maggior capitale di quel tante volte Ipogliato Popolo . Quelle erano le lacrileghe maniere d’ allora, per foddisfare in qualche guifa i non pagati foldati. Crescevano intanto le angherie, le taglie, e la careflia nell’in-felice Popolo di Verona, indarno fervendo i conforti del Colonna , perchè fatti Infognavano e non parole. Informati dunque i Veneziani del miferabile flato di quella Città, cotante iflanze fecero, che il Signor ài Lautrec s’induffe di nuovo a rinovarne 1’affedio . Volle e-gli prima d’ogni altra cofa impadronirli della Chiufa , per impedire i foccorfi , che potelìero venir di Lamagna ; pofcia nel dì 20, d’ A-goflo s’avvicinò col campo a quell’afflitta Città, e da più parti cominciò a batterla colle artiglierie. Maravigliofa fu la difefa del Co-lonnele per li ripari y che continuamente formava di dentro , e per Hi le Co r-