\ Anno MDXVI. i i r 1’ acquifto di Milano, per le infinuazioni di Papa Leone, che il pregò di fofpendere fino alla morte di Ferdinando il Cattolico Re d’ A" ragona , la qual fi credeva per una lunga malattia imminente . In fatti compiè la carriera del fuo vivere quel Regnante nel dì 15. di Gennaio del prefente Anno, con lafciare una fama perenne di Principe, che nella finezza della Politica mondana non ebbe pari, e che aflìitito dalla fortuna, e da Ifabella Regina faviffima di Cartiglia, feppe con-quirtare i Regni di Granata, e di Napeli, e finalmente quello di Na-varra , e cooperò al fempre memorabile fcoprimento dell’ Indie Occidentali. A lui fuccedette ne’Regni fuddetti e ii? quei delle due Sicilie, F Arciduca Carlo, già dichiarato Re di Cartiglia, e Nipore di Majìmiliano Cefare. Non sì torto giunfe querto avvifo al Re France-fco, che tutto fi ringalluzzì, quafi contando per fua preda il Regno di Napoli, e immaginando, che al giovane Re Carlo, non peranche ben aifodato nel nuovo dominio , mancherebbe voglia o portanza di contrartargli quell’ acquifto. Ma quella determinazione l’aveva egli fatta fenza domandarne licenza al Re de’Romani, il quale conchiufa dianzi Lega col Re d’Inghilterra, col Re Cattolico, e con alquanti Cantoni de gli Svizzeri, mettea infieme un efercito per venire al foc-corfo di Biefcia e Verona. Era già ridotta a tale eilremità Brefcia, che per mancanza di viveri e di paghe potea itar poco e renderfi. Spedì Maffimiliano per la via di Loarone circa fei mila fanti Tedeschi, con cgni forta di munizioni da bocca e da guerra, che giunti al Cartello d’Anfo, fe ne impadronirono torto per viltà di Orfatto Giuftiniano, a cui fu tagliato il capo in Venezia. Mandò il Trivul-yo mille cavalli, e cinque mila fanti fotto il comando di Giano da. Campo Fregofo per fraitornare la calata de’Tedefchi. Ma dopo un breve combattimento quel corpo di gente vergognofamente voltò le fpalle. Fu cagiou quello colpo, che il Tnvulzio fi ritirò nel dì 22. di Gennaio a Ghedi, e mandò poi la gente a’ quartieri d’ inverno , e che Brefcia reilò ben provveduta di vettovaglie. Per le preghiere de’Veneziani il Re in vece di Gian-Giacomo Tnvulzio fpedì pofcia loro il Signor di Lautrec, e Teodoro Tnvulzio, con cinquecento Lande, e quattro mila fanti, i quali venuta la Primavera, tornarono a rtrignere Brefcia, e diedero anche una rotta a un corpo di Tedefchi, che veniva portando buona fomma di contanti, per pagare il prefi-dio di quella Città. Sul principio di Marzo arrivò a Trento Maflimiliano Cefare, feco guidando il Marchefe di Brandebuigo , il Duca di Baviera, ed altri gran Signori, con dieci mila fanti Svizzeri, ed altrettanti Alemanni, e con