Anno MDLXV1. flacolo, fifsò finalmente i penfieri nel medefimo Cardinale AlelTan-drino j e tuttoché da più d’uno gli foffe rapprelentato non convenire nè a lui, nè alle creature di Pio IV. l'innalzamento di chi ncono-jfceva per fuo Promotore Paolo IV. Carraia , ed avea poco goduto della grazia dello Hello Pio IV. oltre aU’eiTere in concetto d’uomo troppo rigido e fevero : pure il Borromeo affai conofcendo lafomma Pietà, e T integrità della vita dell’Aleflandrino , e che il fuo zelo non andava fcompagnato dalla Prudenza e Clemenza , volle anteporre ad ogni privato fuo riguardo il bene della Chiefa di Dio con accelerare la di lui elezione: efempio , il quale voiefle Dio , che ilciTe lempre davanti a chiunque deve entrare nel facro Conclave. Era nato il Cardinale Glnslieri nell’Anno 1505. nel Bofco Terra dell’AleiTandr no, Diocefi di Tortona, di balla Famiglia. Allorché egli fu poi ialito tant’alto, l’antica e nobil Famiglia de’Glnslieri Bolognelì li recò ad onore di riconofcerlo di fua lchiatta , vero, o falfo che folle , che un de’loro Antenati nelle guerre civili avelfe piantata cafa nel Bofco . In età di quindici anni entrò nell’ Ordine religiofo di San Domenico, in cui riulcì infigne Teologo, fu lnquifitore in varj Luoghi , poi Vefcovo di Nepi e Sutri , e finalmente promolfo alla facra Porpora nell'Anno 1557. da Papa Paolo IV. che poi il deputò Capo della facra Inquiiizione in Roma. Era egli, ficcome efente da ogni ambizione , ben lontano dal defiderio , non che dalla fperanza di dover reggere coinè iornmo vifibil Pallore la Chiefa di Dio, quando contro 1’ efpettazion d’ognuno egli da i Cardinali Farnefe e Borromeo fu propollo e concordemente eletto Pontefice, e prefe il nome di Pio V. per compiacere il Borromeo . Cofa curiofa fi racconta , di cui non mi fo malevadore : cioè, che palfando per la Terra del Bofco un Corriere , portante in Francia la nuova della di lui elezione, fenza che egli fapeffe , che quella era la Patria del Papa, il fuo cavallo fi fermò nella Piazza d’elfa Terra , nè fperone o battitura ballò a rimetterlo in cammino. Accorfe gente in aiuto del Corriere, e fa puto da lui il motivo della fua fretta, vennero anche ricavando l’efaltazione del loro compatriota: il chefatto, il cavallo fenza farli più pregare, tornò al fuo galoppo . Grande allegrezza che fu in quel Popolo. Non accollerò già con pari giubilo i Romani Pefaltazion di quello Pontefice, temendo di vedere riforgere in lui 1’odiato Paolo IV. perchè conolciuto per uomo fevero e collerico , tuttoché prefto paifaf-fe la collera lua , e zelante al maggior fegno della facra Inquifizio-ne . Di quelle voci informato il buon Pio , ebbe a dire : Confidiamo in Dio di aver da operare in maniera, che a i Romani difpiacerà più. B b 4 la no-