Anno M D I. 5 il Popolo s’era moflo a fedizione, cominciarono a trattar d’accordo. Ma o iìa , che intanto fi rallentàlì’e la guardia della Città , o che qualche traditore giudicando di farli benevoli gli afledianti, gl’inviraiTe a la-lir per le mura : (a ) certo è , che nel dì 24. di Luglio entrarono i fran- (a) Buonac. zefi furibondi per un baftione nella mifera Città , e le diedero il lac-co colta llrage, chi dice fin di otto mila perfone , e chi di fole tremi- no. Sardi. la. 11 Buonaccorfi, forfè più veritiere de gli altri , parla folo di due mila . Non lì può leggere fenza orrore la crudeltà ufata da i vincitori, che non contenti , in tal congiuntura, dell’avere de’Cittadini e de’fa-cri arredi delle Chiefe, sfogarono la lor libidine fopra le Donne d’ogni condizione, fenza nè pur nfparmiare Je confecrate a Dio , con eflèrfi trovate alcune, che per non foggiacere alla lor violenza, fi precipitarono nel fiume e ne’pozzi. Non poche d’efiè furono condotte prigioni, e vendute pofcia in Roma. 11 Duca Valentino, che co’Franzefi fi trovava a quella imprefa , fattane una fcelta di quaranta delle più belle, le ritenne per‘se, per non efiere da meno de’Turchi. La difavventura di Capoa tal terrore mile nell’altre Città del Regno, che quafi ni una fi attentò di far da lì innanzi refiilenza , ed ognuna mandòle chiavi incontro all’efercito vittorioiò. Il Re Federigo, feor-gendo già il Popolo di Napoli tumultuante , e difpofto a ricevere un nuovo Principe , fi ritirò in Caltel Nuovo. Laonde la Città inviò fubito a trattare la refa, che fu accettata a mani baciate, con obbligar nondi-menò i Napoletani allo sborfo di feiTanta mila Ducati d’oro. Non mantenne dipoi l’Aubigny quelli patti, perchè da lì a qualche tempo im-pofe una taglia d’altri cento mila Ducati in pena della ribellion fatta a Carlo Vili, che quella bagattella gli dovette fcappar di mente, quando fece la convenzion fuddetta. Non pattarono molti giorni, che l’infelice Re Federigo capitolò coll’Aubigny di confegnargli tutte le Fortezze, che fi teneano per lui , con riTerbarfi folamente per fei mefi 1’ # Ifola e Rocca d’Ifchia, e di poter non folo portar l'eco ogni fuo avere , a rilèrva delle artiglierie, ma anche andarfene liberamente ovunque a lui foiTe in grado. Tanto era l’odio, che egli avea conceputo contra del Re Cattolico pel tradimento e per l’oppreffione a lui fatta, che ele(Te_ più tofto di panare in Francia , e di rimettevi alla conofciu-ta generoiìtà di quel Re , che di fidarli mai più di chi egli avea fpe-rimentato troppo infedele . Impetrato dunque un falvocondotto , e la-feiati andare al fervigio di Conlalvo , Proipero e Fabrizio Colonnefi , che egli avea rifeattati : con cinque Galee lottili fu condotto in Francia., dove fulle prime freddamente accolto dal Re Lodovico, polcia fu provveduto della Ducea d’Angiò con rendita di trenta mila Ducati, Tomo X. A 3 dove