o 196 <-:>• SECOLO Vili. BUCINTORO. Questo nome ci ricorda un rinomato naviglio, che Jal, con molta proprietà, accenna per galera ducale, e che, grandemente modificato, e cambiata la propria destinazione dalla severa e terribile di guerra alla decorosa e magnifica, di servire alla persona del principe ed al sovrano corpo della repubblica nel più splendido corteggio di pubblica solenne comparsa, viene ascritto a questo secolo dal solo storico Vianolli. Noi però, attenendoci alla Cronaca del Sagomino che ne fa cenno all’anno 998, ne parleremo diffusamente più sotto, quando scriveremo de’ navigli del secolo X. SECOLO IX. DROMONE o DROMADO. Legno da guerra ed anco da trasporto. Passò a noi dalla marina greca, e qui soggiacque ad essenziali modificazioni, per cui ci conviene tener su di esso un più esteso ragionarne» to. Noteremo in prima, che appunto le variazioni portate al complesso di codesto naviglio e le diverse di lui destinazioni, lo fecero distinguere con vari nomi, perciò lo si chiamava: nave turrita, pistro, nave grossa, trierio, dromone proprio, dromone nave, dromone nave lunga, dromoni di tre diverse grandezze. E quindi facile dedurre, che in Venezia questo nome dromone era generico, comune a’navigli di varia e di diversa forza e portata. Roy, nell1 opera: La marine des Anciens peuples, riporta, che i Veneziani usavano anticamente una specie di legni da guerra nominati dromoni. Questi somigliavano alle quadriremi: avevano per ogni lato quattro file di rematori divisi in due ordini di remi, de1 quali n.° 5o al basso e n.° i5o nel— T ordine superiore. Siccome però questa descrizione il Roy trasse dalle memorie di Leone il Saggio, è da ritenersi che sussiste riguardo ai dromoni del greco impero, che chiamatisi trieri, non già pe’Veneziani che vi furono anteriori di circa tre secoli. Toccando ora d £ dromoni veneziani, possiamo solamente accennare, togliendo notizia da un mss. della libreria Magliabecchiana, riportato dal Carli, che ve n1 erano alcuni della lunghezza di piedi i?5 maggiore, cioè, di quella d1 un moderno vascello da 74 cannoni : essi avevano due coperte, ossieno ponti, uno soprapposto all'altro, e perciò cadevano nella classe de’ catastromi. L’ essenziale differenza che notavasi tra i primi dromoni veneziani ed i greci, consisteva precipuamente nell’aver i primi un solo ordine di remi per lato nel ponte o piano inferiore, mentre i secondi ne avevano due ed anche tre, uno soprapposto all’altro ; per la quale distribuzione ne avveniva, che ne1 dromoni veneziani rimanesse libera la coperta, ossia il ponte superiore, al movimento dei combattenti ed all1 esercizio delle varie macchine di difesa e di offesa.