271 »3^ nella eccellenza di quelle note, tutti vincevano i precedenli commentatori. Ma il testo francese originale, conservato ne’preziosi codici di Parigi e di Berna, erasi già pubblicalo nel 1824 dalla Società geografica di Francia sulla fede de’ manoscritti della R. Biblioteca Parigina. Poco tuttavia servì al Baldelli, perchè la stampa del suo libro era molto inoltrata ; ma è singolare che tanto poco se ne giovassero i due letterati tedeschi, che diedero invece la preferenza all’edizione di Ramusio. Trasse bensì dall’ originale francese, collazionato col testo ramusiano e con diversi codici e testi a stampa, la sua versione inglese Ugo Murray, corredata di note, la cui rara esattezza compensa la scarsezza soverchia. E a lamentare che una versione dell’originale di Rusticiano di Pisa manchi all’Italia : dessa è ancora un desiderio ed un bisogno della nostra letteratura. Marco Polo chiuse in patria i suoi giorni intorno al 1325, riscattato dopo due anni di prigionia, in forza di un trattato che pose tregua alle ostilità fra Veneziani e Genovesi. Ma tali ostilità presto si rinnovarono con variabil fortuna, sinché nel 1380 il valore di Carlo Zeno assicurò i destini della patria periclitante. Il riacquisto di Terra Santa occupata dagl' Infedeli, e la riunione delle due Chiese, greca e latina, accesero la mente e il cuore di Marin Sanudo detto Torsello, che a questo effetto imprese lunghi viaggi, peregrinando la Palestina, 1’ Armenia, T Arabia, 1’ Egitto ; e reduce, nel 1306, a Venezia sua patria, dettò la descrizione delle terre che visitò, e propose i mezzi che dovevano condurre i seguaci di Cristo al raggiungimento de’ suoi voti e de’ suoi desiderii. Il Liber Secretorum Fidelium Crucis fu dallo zelante scrittore presentato, nel 1521, a Giovanni XXII pontefice in Avignone, e successivamente ad altri principi della Cristianità, dai quali sperava soccorsi di danaro e d’ armi : ma gli sforzi del buon Sanudo non ebbero alcun successo. Il suo libro vide la prima volta la luce colla stampa, nel 1611, in Annover, inserito da Jacopo Bongarsio nel tomo II delle sue Cesia Dei per Frcmcos.