•o 289 «®=- negli sculti suoi marmi, a far brillare un lampo di luce, che dovette irradiare le arti italiane, non perdute no, ma invilite. Che se i Veneziani diedero mano a far risorgere l’architettura e la scultura, non furono lenti o trascurali a coltivare eziandio la pittura. I musaici lavorati nella cattedral di Torcello, in San Cipriano a Murano, in San Marco ; le sculture di quest’ ultima, ed altre sparse nella città descritte nell’opera del Cicognara, possono, a parer nostro, somministrarci un’ idea dello stile allora usato anche nelle pitture, giacché sappiamo che una segui sempre le altre arti sorelle. Que’ musaici impertanto e quelle sculture dicono apertamente come i nostri tentassero battere una strada alquanto diversa da’modi de’ Greci degeneri ; e se ancora ne’ primi il disegno non sia casto, 1’ espressione de’ volti non molto viva, non molto grandioso lo slil delle pieghe, pure la preziosa esecuzione con cui sono condotte da sfidare l’ingiuria de’ secoli, mostra la diligenza e 1’ amore di quei vecchi maestri nelle arti del bello ; diligenza ed amore che, sopra ogni altra prova, additano lo studio degli artisti di cercare il buono e 1’ ottimo nelle lor produzioni. — E non vediamo forse nei pittori di ogni scuola antica, nell' epoca del suo risorgimento, curarsi la sedulità, la precisione, lo studio sulla natura, soli mezzi che valsero poi a far nascere i geni che illustrarono le età posteriori? Forse che la non curanza, la fretta, il poco amore alla propria opera non furono sempre le cause per cui le arti prostraronsi, per poi cadere nel fango, come avvenne dopo 1’ età dei Palma juniori e della scuola dei Tenebrosi ? — Le sculture poi della Marciana ben dicono, e più splendidamente, come andavasi di giorno in giorno migliorando lo stile. E qui il ricordato Cicognara osserva sagacemente, che appunto col progresso della fabbrica di questa basilica iva più l’arte avanzando per modo, che, poste a raffronto le une colle altre le sculture che ornano gli archivolti delle porte, si vede in esse dalle prime alle ultime tale un passaggio, che dalle goffe e rudi figure indicate nell’archilrave della piccola porta, credute dal medesimo Cicognara di bisantino scarpello, e quindi non atte ad offrir insegnamento ai nostri, a quelle dell’ arco inferiore e nel secondo archivolto della vol. i, p. u. 37