■o 253 molto differente dalla piccola barchetta di recente qui costruita, che dicesi vipera, perchè scorre, s inoltra, passa framezzo alla moltitudine delle altre barche in occasione appunto di regate e de1 pubblici corsi di piacere. LEGNO SICURO DA SCOGLI. Questo legno, sul quale manca affatto ogni memoria, tranne la supposta sua proprietà di esser sicuro da scogli, venne suggerito nell’anno i583 da Leonardo Fioravanti: conviene però credere non siasi trovato soddisfacente alla rara prerogativa dal suo autor contemplata, poiché nessuna posterior traccia di lui si rinviene. Recentemente in Inghilterra si è fatto egual tentativo. LEGNI ROTONDI. Questo nome generico davasi a’iegni di alto bordo e di costruzione robustissima, che nel viaggiare facevano uso di sole vele. Da tale indicazione si ricava, che molti navigli, di questo e degli antecedenti secoli, erano del genere dei legni rotondi. Vedasi Parti-colo Cocche o navi rotonde del secolo XIV. Molti e singolari congegni riguardanti la marina, comparvero in questo XVI secolo, intorno a1 quali niente più possiamo offrire che brevissimi cenni, e ci limiteremo ai seguenti. ASSOGIAMENTO DI TRE GROSSE NAVI. Ideato nel i55o, ed eseguito in quel torno, dal veneziano patrizio Adriano Bragadin. Dicono le memorie, che ne risultava un tutto robustissimo, a segno di aver rese quelle tre navi, quali si fossero, formidabili al pari di 5o galee. NUOVO E PARTICOLARE LEGAMENTO PE1 NAVIGLI. Con ciò vogliamo intendere una particolare disposizione e combinazione reciproche tra le parti di un naviglio, atte ad impedire la inclinazione della chiglia e lo sfianca-mento laterale de’bordi, senza che i mezzi adoprati in questo essenziale provvedimento portino incomodo alcuno al naviglio medesimo. 1/ invenzione era del rinomatissimo Vett.or Fausto. NAVI DI CHEBA o A CHEBA. Espressione usata da Marino Sanudo all’ anno i5ii, che intendeva .forse accennare alle navi con gli alberi a coffa, da1 marini detta gabbia, da’ Francesi hune ; appunto il volgo qui dà il nome di clieba alle gabbie da uccelli ed alle cappona]e, e perciò è da credersi questo termine, usato dal Sanudo, quasi comune idiotismo. Un fortunato accidente ci procurò il soddisfacimento di rinvenire e di salvare un modello di nave da guerra veneziana, appartenente al terminare di questo secolo XVI o ai primi periodi del susseguente. Essa è un ex voto ; mostra alti castelli sporgenti da poppa e da prua, innalza tre alberi muniti di coffe circolari (chebe del Sanudo); vi sono ancora molti rimasugli della sua guarnitura che per maggiore durata, trattandosi di modello, sono in filo di rame. A. Jal l’ha veduto, e ne trasse il disegno, che inseriva nella erudita di lui opera Archeologie navale, cui aggiunse opportuna illustrazione. vol. i, p. il 30