272 Alle conseguenze del colpo di stato, e per la resipiscenza di elementi più conservatori, pare, estranei alla piccola vita real-tina (1), e per 1’ energia di chi aveva raccolto tutti i benefici, era posto riparo con vigoria e con risolutezza, evitando che il luttuoso avvenimento degenerasse nell’ anarchia e nell’ arbitrio (2). Ma la crisi non era trascorsa invano. La tragica scena ammoniva che qualche cosa era mutato e non era possibile sostare indefinitamente con inerzia dinnanzi al vertiginoso e fervido progresso della vita sociale. La necessità di riforme, atte ad armonizzare a questa, pur con tutte le prudenti cautele, gli organi di governo, non potè più oltre esser trascurata. Appartiene infatti all’età del duca Orso la prima iniziativa di riforma negli ordinamenti politici, amministrativi ed ecclesiastici con la creazione di istituti nuovi. Il lento e organico sviluppo assunse particolare significato. Erano gradualmente tracciati i lineamenti generali della struttura dello stato, sospinto a un assetto più conforme alle sue capacità e alle sue funzioni. Due furono i momenti della riforma : l’elezione dei giudici, nell’ordine civile ; l’istituzione di nuovi vescovadi nell’ordine ecclesiastico ; due riforme che ebbero largo riflesso sopra la vita interna, che irrobustirono e consolidarono l’autorità ducale, e segnarono un avviamento decisivo a perfezionare la costituzione dello stato e a ritemprarne l’attività. 2. — Parliamo della dibattutissima questione dei giudici, sopra l’origine dei quali, sopra le loro funzioni e sopra il valore politico fu tanto discusso in vario senso. A un secolo, e più, dalla loro comparsa non riesce difficile abbozzare la figura di questi organi, che intervenivano a dare migliore assetto alla vita politico-amministrativa dello stato. Questo non è (1) Sopra questo movimento di reazione, ohe si vuol facesse capo al presunto vescovo olivolense Domenico, insiste il racconto dell’Orijo (p. 136), mettendo in evidenza l’assunta difesa del popolo : cum omni circum palaeii de foris distante Venecie populo, ut nullam lesionerà haberet apud illos. (2) Quali pare nascessero dalla mischia scoppiata tra fedeli servi del duca e oppositori, subito dopo la consumazione del delitto, dall’affluire di gente delle isole viciniori (contristantes infra cum omni circumstantium Venecie populo, qui per provincias cum universo navigio erat eventus), dalla reazione popolare opposta al dilagare del disordine (Origo cit., p. 135 sg.).