Molti punti di rassomiglianza ci accade trovare tra la veneziana repubblica e la romana, anche senza ricorrere ad amplificazioni rettoriche e a sottigliezze puerili. Di qui potrebbe taluno per avventura supporre che i Veneziani essi pure, come i Romani, meglio attendessero ad assodare e ampliare il loro dominio, che a far prosperare gli studi ; e non mancò veramente chi ciò scrivesse. Ma se offenderebbesi la verità sostenendo che nei primi tempi i Veneziani attendessero precipuamente al coltivamento dell’ intelletto, ugualmente la si offenderebbe sostenendo il contrario ; cioè che non vi badassero punto, e che la civiltà letteraria non si mostrasse fra loro, come fra i Romani, che molto tardi. Il passo di Agostino Valicro (De cautione aclhibenda in edendis libris, fac. 48), riferito dall’Agostini nella prefazione all’opera sugli Scrittori veneziani, dice bensì che i Veneziani da prima attendevano più particolarmente alla mercatura e al governo della repubblica, ma non nega che vi fossero ancora di quelli, quantunque perpauci, cui stessero a cuore gli studi. Non è inoltre da tacere quanto scriveva il Foscarini nella sua Letteratura veneziana (fac. 321 ) : « Ab-» biamo sufficiente lume onde affermare che nel secolo decimo qui » erano pubblici maestri d’ umane lettere e delle restanti facoltà, vol. i, p. il. 53