-=&> 244 «S>- misure inglesi e di rettificazioni arbitrarie, figlie degli antichi sistemi, in parte anco della necessità, e di quelle erronee massime che si volevano tolte. Ma queste novelle costruzioni non corrisposero punto alla pubblica espettazione ; nè potevano riuscir bene, stantechè, alterata la forma dell’ inglese carena, si volle adattarla ai bassi fondi del nostro estuario, ed agli scanni che stanno davanti i porti, dandovi una sfericità meno risentita e quasi piatta; laonde, mentre le navi veneziane nella parte loro emergente somigliavano le inglesi, in quella poi essenziale, cioè nella immersa, vi si discostavan di molto. Pare che questa osservazione non sia stata per lo innanzi avvertita, se neppur la si trova nella scritta di cui vuol darsene estratto. Ciò non di manco progredirono le cose su tal piede per alquanti anni; anzi, con decreto del 1684, vennero scelti ad esemplari lo stesso Giove fulminante ed altra nave di secondo ordine, il Drago volante. Dalla prima si ebbe il Redentore elei mondo, vascello disceso dal cantiere li 13 aprile 1686, che fu preferito all’ originale ; quindi il San Lorenzo Giustinian, che, nel 1693, meritò dal senato la preferenza di modello. Facile è persuadersi che i disordini continuavano sid piede di prima : didatti, reclami sopra reclami pervenivano al governo sulla mala riuscita e 1’ incompleto servizio delle pubbliche navi, la costruzione delle quali era irregolarmente condotta ad arbitrio, secondo il capriccio di que’ fabbricatori senza pretesto alcuno di architettura, siccome da uomini seguaci di cieca pratica, digiuna da ogni principio di sana teorica e di dottrina. Penetrato il governo di così grave argomento, per cui era troppo esposta la sicurezza dello Stalo, deliberò finalmente di levar un deposito così prezioso, come sono le pubbliche navi, dalla mano della temerità e del caso, per consegnarlo alla scienza. Si voleva dapprima un esperto costruttore dall’ Inghilterra, e, nel caso non fosse riuscito, trovare un uomo, cui, alla fondata teoria, accoppiasse una buona pratica, era disposizione mandare colà alcuni giovani, i quali si erudissero nell’ arte che tanto importava d’ integralmente conoscere.