-<£o 18 ■o£X> che di piombo, cioè il michieletto, che offre nel dritto san Marco in piedi a destra in atto di porgere una lunga asta con croce al doge inginocchiato, e colla leggenda intorno : dsiha ; e nel rovescio il Santo suddetto in piedi, entro una cattedra o tempietto, colla leggenda : s. m. v. vin. Il Pasqualigo predetto, che pubblicò nel 1741 la illustrazione dell’ esemplare del suo museo (Racc. d’Opusc. scicnt. e filolocj., t. 24), lo dice rinvenuto poco prima, e spiega le leggende: Dominicus Michael la prima, e Sanctus Marcus Venetus Vincit la seconda, assegnando che sia la moneta di provvisione, la quale si sa da detto doge essersi data fuori sulla flotta, quando nel 1125 fu in Soria alla crociata. Questa moneta però dai cronisti si suol indicare invece che sia stata di cuojo, e che perciò si sieno aggiunti nello scudo gentilizio di sua famiglia quei ventuno bisanzi che tuttavia vi si osservano. Di cuojo ne girano alcuni esemplari ben diversi dal piombo predetto, ma, siccome è noto, di niuna autenticità. Niente si disse fin qui della moneta d’ oro veneziana, la quale tuttavia rimane incerto se in questa prima e più remota età ci fosse in effetto, nè ben si conosce se nominale soltanto e di conto, cioè costituita o rappresentata da altre monete forestiere, fosse quella lira d’ oro, che apparisce qui talvolta essersi appellata anche re-donda, e che spesso si trova ricordata innanzi alla istituzione del ducato d’ oro o zecchino, avvenuta nell’ età seguente meglio conosciuta. A ciò dubitare darebbe motivo la mancanza non solo di siffatte monete, ma ancora di ogni qualunque cenno positivo, in quelle carte istesse più vecchie che ci restano, le quali parlano soltanto in generale dei valori dell’ oro e dell’ argento, o della moneta di questo secondo metallo. Tale argomento però non può essere assoluto ed esclusivo per decidere, che mai ed in nessun tempo od occasione innanzi alla metà del secolo XIII da questa zecca sia uscita moneta d’ oro, di cui vantano più antico esercizio altre distinte città al pari di Venezia ricche e commerciali, che ne allegano ancora i privilegi perciò appunto ottenuti dagl’ imperatori ; e che appare così abbiano voluto meglio sanzionare la nuova sua introduzione dopo il bando che consigliatamente ne avevano fatto i