ñ tutto il Secolo Undécimo non vi fiirono che 32. anni d5 Imperio. » divifi in tre Re di Germania -, S. Enrico, il,quale coronato da » Benedetto Vili. 1’ anno 1014. morì Tanno 1024. Corrado II. colonato da Giovanni XIX. l’anno 1027. (ino al 1039. ed Enrico » II. di quello nome tra gl’ Imperadori, e III. fra’ Re di Germania, » che coronato da Clemente II. l’anno 1046. morì. 1’ anno 1056. Per-» chè Enrico IV. figlio di quello , rimafto in età di fei anni, non fu » mai Imperadore, benché iia tale fallamente chiamato nella Sto-» ria , e lo avvifa molto bene il Sig. Muratori, l’anno 1084. Nella » BaJilica Vaticana , egli dice , ricevette Arrigo dalle mam del facri-» lego Antipapa la Corona Imperiale, e il titolo d'Imperatore Augu-»fio. Tale il chiamerò aneli 10 , come hanno fatto land altri, quan-» tunque illegittimo Imperatore, perchè unto , e coronato da un ufur-»patore del Romano Pontificato. Nondimeno anche a’ predetti anni » d’imperio avremo il dovuto riguardo, benché fian più iterili di. » cofe intereffanti negli affari del Pontificato: mentre fino alla me-» tà del Secolo, oltre la quale appena paflarono , continuò la »prepotenza de’Romani. »Prima di tutto bifogna rifovvenirfi di ciò, che faviamente-» avvisò il Sig. Muratori nel Tomo antecedente, e torna ad avvi-» fare in quello all’anno 1046. cioè che i Re di Germania niun »diritto aveano Jopra la Città, e fatti di Roma. Perciocché quan-»> tunque egli dica all anno 1014. Che anche Arrigo I. di quejìo no-» me. jrà gl’ Imperatori, godeffe al pari de fuoi Predecejfori la fovra-» nità in Roma , fi raccoglie dal fuo nome enunciato con quello de’ Pa-» pi nelle monete ,• contuttociò da femplice congettura, già mollra-» ta faifa dagli Eruditi, lo argomenta, e a niuno degli altri due » dà tale onore, moilrando anzi la fovranità ne’ Pontefici : fovra-» nità peraltro affai limitata, perchè troppo diftende quella de’Re »d’Italia. La parte Boreale in lpecie dello Stato Ecclefiaílico , o » fia per Pimpegnp di follener ciò, che ne ha fcritto per 1’ addie-» tro , o perchè più lo intereffi, 1’ attribuifee tutta ai Re d’Italia. »Se poi lo provi, a noi non fi afpetta di giudicarlo: noilro uffi-» zio è di riferir diligentemente i fondamenti da. lui polli a tale » effetto.. » Questi all’apparenza fono i migliori, che fi pratichino nelP »arte, ie pure fono abbaftanza iolidi , e immobili. Comincia dal » disfar quei, fu cui s’ appoggia il diritto dellaS. Sede. Legge egli,. » e rileva alcune parole di Ditmaro, nè lette , nè rilevate dal Car- »• dinal Baromo, nè dal Pagi, e fon quelle: Rex Henricus a Papa »Bene-.