zyS Annali d’ Italia. cagion de’Normanni; e intanto lignificò a Papa Gregorio quanto gli accadeva, per fapere , come fi avelie a regolare; ma Gregorio niuna rifpolia gli diede. Sopravenute poi altre lettere più formidabili di Arrigo , che minacciavamo la rovina del Monifte-ro , Defiderio andò fino ad Albano , e trattò con Giordano Principe di Capoa , ma llando Tempre l'aldo in non volere giurar fedeltà ad Arrigo, e ricevere dalle mani di lui la Badia, benché Badia Imperiale. Se Giordano non avelTe fmorzata l’ira d’Arrigo , era quella per Scoppiare in danno del Moniltero. Ma mi-fe egli sì buone parole, che Defiderio fu ammelfo all’ udienza del Re. Affittanza di prendere da lui il Bailon Paftorale rifpo-fe, che quando la Maeltà fua aveffe ricevuta la Corona Imperiale, allora elio Abbate rifolverebbe o di ricevere da lui la Badia , o di rinunziarla . Ed effendofi fermato più giorni in Corte, ebbe di gravi difpute Coll’Antipapa, e con lo iteflo Vefco-vo d’Oftia ritenuto da Arrigo, intorno al valore del Decreto di Papa Niccolò II. ch'elli voleano far valere, ed egli lo follene-va per coia ingiufta, pazzamente fatta, benché fatta da un Papa , e da un numerofo Concilio . Non finì la faccenda , che Defiderio ottenne da Arrigo il Diploma confermatorio de i beni del fuo Moniltero con Bolla d’oro, ed impetrata licenza fe ne tornò al fuo Moniltero. Avrei volentieri veduto quello Diploma per conofcere , a qual’Anno veramente appartenga que- llo fatto . Ma o effo è perito , o il Padre Gattola non giudicò bene di darlo alla luce nella Storia fua del Moniltero Calìnenfe . Erafi ribellata a Roberto Guìfcardo Ducala Città di Canne. Sono (a) Guilltel- concordi Guglielmo Pugliefe (a), Lupo Protofpata (¿), l’Ano-n'mo Barenfe-( e ), e Romoaldo Salernitano ( d ) in ifcrivere, (ti) Lupus che Roberto nel Maggio dell’Anno prefente vi mife l’aifedio. Protofpata. prefa poi nel Mefe di Giugno, o pure nel dì io. di Luglio quelle) Anonyin. la Terra-, la diltruife affatto. Aggiugne effo Anonimo , che il Barenf apud Duca fuddetto afRifle non poco il Popolo di Bari con una el'or-(&)Romoaù Aitante contribuzione loro importa, e col carcerar molti di que’ Saiemit. in Cittadini. E Lupo fcrive, che i Romani erano ih procinto di Rr' Italie ArriS°: ^ c^ie ^aPut0 da Roberto, inviò a Roma taie' trenta mila feudi d’oro, e coll’applicazione di quello rimedio tenne quell’anime venali attaccate al partito del Papa e fuo. Temeva egli, che prevalendo l’armi d’Arrigo, fi volgeffero poi contra delle fue conquilte . Nè fi dee tacere, che per teltimo-niania di Pietro Diacono, Giordano Principe di Capoa provvi-