518 Annali d’ Italia. na, già inviato da effo Augufto al Re di Sicilia , Senza volerlo re ìdere : moffe l’ofte contra di loro. Ufcirono baldanzofi gli Spo-letini , ed attaccarono la zuffa, ma furono così ben rifpinti ed incalzati, che con effo loro alle fpalle entrarono nella Città anche i Tedeichi vittorioij . Andò la fronfigliata Città a facco } e poi ne fu fatto un miferabil falò: gaftigo barbarico, e Sem-(*'* VitaS. pre detestabile di quefti tempi . Nella Vita di Sant’Ubaldo ( a ) Vefcovo di Gubbio, è fcritto, che Federigo paSsò per quella ad dìem >6. Città , e benché iftigato da i Caftellani circonvicini a diftrug-jM.ui. gerla, pure per interceffion del fanto Prelato neffun male le fece. Potrebbe dubitarii del fuo arrivo colà, Sapendoli, ch’egli nel viaggio arrivò ad Ancona, Città allora dipendente dall’ Im-perador de’ Greci, dove da i di lui Ambafciatori fu vifitato, e riccamente regalato . Pafsò pofcia il Po a San Benedetto di Po-lirone , e pervenne nel diftretto di Verona. In quella Città pubblicò la Sentenza contra de* Milanefi, per aver effi diftrutte le (^Antìuit di Como e di Lodi , (b ) privandoli del diritto della Zec- kai.D$27. ca , con trasferirlo alla Città di Cremona fu a fedele, iìccome paè‘ S9U ancora di tutte F altre Regalie godute in addietro da effo Popo- lo di Milano . Ebbe pofcia nel paffaggio dell’ Adige a dolerli de’ Veroneii pel Ponte malamente fatto fu quel Fiume ; e alla Chiu-fa trovò una man d’affailìni , che gli vietavano il paffo, richiedendo regali , e pagamento per chiunque voleffe paffare. Fece Federigo falire una brigata de’ Suoi Sull’ erto monte , e faticar tanto con rotolar pietre , che avendo Snidati da quelle caverne que’ malandrini, gli ebbe nelle mani, e di loro fece far la giu-ftizia , che meritavano. Così fano e falvo fe ne tornò in Germania 1’ Augufto Federigo , con aver ottenuta la Corona , e nulla operato in favore di chi l’avea coronato. Finita quefta Scena, un’altra ne ebbe principio in Puglia. Avrebbe defiderato effo Imperadore, allorché fu in Roma di por-slierrutlchr.car ^a guerra in quelle parti ; ma F efercito fuo, in cui ft ve-(d; GuiUem. deano cader malati tanti di loro, troppa ripugnanza ne avea di-Tgrius i 18. moftrato . Pertanto i Baroni fuorufciti altro far non poterono , Se Carditi, de non impetrar delle patenti da effo Imperadore , come inviati da jrag.in Vìi. lui a qUe’ Popoli. Ricorfero ancora a Papa Adriano, che pro-pdr,^Tom.3. m^e loro ogni aiuto , anzi fu egli il principal promotore di quel-Rer. Italie. le ribellioni, come accennano Romoaldo Salernitano (c) , Gu-C:t7m;„ glielmo Tm° , (d) ed altri. Fra i principali, che armati congiu-clronuò. ‘n rarono contra del Re Guglielmo vi fu Roberto già Principe di Ca- poa,