Anno MI. 5 Ottone III. Augufto in Ravenna per tutta la Quarefìma , il dir- li dal Cronografo Saffone(a), eh' egli Romam proficifcens [aerofari- (¡0 Chrònoì Cium Dominica Refurreclioms Feflum debita ibi veneratione cele- g^pud brare inflituit. Credo io più tofto, che in vece della Pafqua eglinm«m. voleffe dire il Natale del Signore . Nè iì dee tralafciare, che que-fto Imperadore da Ravenna fece una fcappata a Pavia verfoil fine di Giugno , ciò cortando da un fuo Diploma , dato in favore di Pietro Vefcovodi Novara ( b) X. K alendas Julii , Anno Domi- (b) Bar on. nicce Incarnaiionis Millejìmo Primo Indiclione Xl V. Anno Tertii cEcc" Ottonis Regni XVII. Impera V. Dee e fiere VI. Tornato pofeia a Annuiti. Ravenna, (emendo fui fine dell’Anno , che v’erano de’torbidi in Roma, s’inviò a quella volta . Trovò più di quel che s’immaginava. Abbiamo da Ditmaro (c), che fra gli altri potenti (0 Dima^ Romani Gregorio , perfonaggio affai caro al medefimo Augufto r‘ 1 ’ ^ gli tendeva delle infidie per prenderlo . Un giorno in fatti divampò una follevazion de’ Romani contra di lui, per la quale fu aftrerto a fuggirfene per una porta fuori di Roma , con la-feiar molti de’ fuoi nella Città rinchiufi. II Cronografo Saffone Chrono- fcrive, che quanti ne furono trovati, tutti reftarono trucidati. grap/i. Saxg. Ma Ditmaro narra , che i Romani ravveduti del loro fallo, li lafciarono in libertà , ed inviarono mefìì all’Imperadore, chiedendo perdono e pace . Ottone nulla fidandoti delle lor belle parole , attefe a raunar quante foldatefche potè , e tutti i fuoi Vaf-falli ; e chi dice, ch’egli efercitò varie ofìilità contra de’Romani, e chi , che folamente fi preparò a vendicarfi del ricevuto affronto . Fra quelli, che fpezialmente affifterono in quefto brutto frangente all’Imperadore per metterfi in falvo , fi contò Ugo Duca e Marchefe di Tofcana -, ma egli flette poco a terminare i fuoi giorni. Se vogliam badare a S. Pier Damiano (e), Scritto-(e) Petrus re, che credulo più de gli altri imbottì 1’Opere fue di vilìo-ni, fogni, e miracoli ftrani, racconta, che un Vefcovo, di "JifeuOpu-cui avea dimenticato il nome, vide in un tizzone di fuoco fcrit-j«'1- S7-te quefte parole : Hugo Marchio quinquaginta Annis vixit: indizio della vicina fua morte. Ma fe è vero, come avvertii di fo-pra all' Anno 961. che già Ugo foffe Marchefe di Tofcana in quell’ Anno , non fi potrà già credere, ch’egli mancaffe di vita in età folo d’ anni cinquanta . Seguita a dire S. Pier Damiano, che l’Imperadore Ottone, udita la morte del Marchefe Ugo , o perchè poco fi fidaffe diluì, 0 perchè non gli piaceffe la troppa di lui potenza, proruppe in Tom 0 VI, A 3 que-