A NN AU LITALI A. Mentre «ra in Roma l’Imperador Lottarlo , certificato il Re Ruggieri, che nulla v’ era datemere di lui,, con un’Armata più po-W ait- derofa delle paliate venne dalla Sicilia in Puglia (a), pieno di Ls. cap ?6. ve^eno contra de’ Baroni ribelli, e mancatori del giuramento a lui predato. Ciò udito da Roberto Principe di Capoa, veggen-do egli fallite le lue Speranze di ottener foccorfo da i 1e dei-chi, cP ordine del Papa nel dì 24. di Giugno fe n’andò per mare a Pila, dove gli riulcì d’ impetrar per allora alquanto di gente, con cui fe ne ritornò a eafa, portando feco la promef-i'a d’ un aiuto di cento Legni nel Marzo proflimo venturo . Fece anche un. trattato co’ Genovefi , lenza de’quali non fi vollero impegnare i Pifani. Intanto il Re Ruggieri , come un folgore , (b) Falco piombò fopra le Terre de’Baroni a lui contrarj . Preiè Ve-clrolkT m n°i'a ’ Nardò , Baroli, Binerbino , ed altre Città, commetten-ur°Romùaid. do tali crudeltà l’opra d’ effe , e fopra gli abitanti, che peggi® SaUrait. in noiì avrebbono fatto i Turchi e Saraceni nemici di Crifto. Ten-CJiromco... ^ inc[arnc) coll’affedio Brindili, che fu bravamente difefo. Ma con felicità occupò le Terre di Aleffand.ro Conte di Matera, il quale fi falvò colla fuga in Dalmazia . Goffredo Conte di An-dria fatto prigione , fu inviato in Sicilia a far penitenza di fua fellonia . Non fu più propizia la forte a Tancredi di Con-v.erfano , che fi accinfe alla difefa di Montepilofo . Affediata quella Terra da Ruggieri, benché forte di fito , e guernita di coraggiofi difenfori , pure dovette cedere alla forza ed indù-ftria d’ effo Ruggieri, che condannò alle prigioni di Sicilia il Conte caduto nelle lue mani . Con barbarie inudita fece Ruggieri tagliare a pezzi tutti gli abitanti di quella Terra , fenza riguardo alcuno nè a donne, nè a fanciulli. Si credette il Popo- lo della Città di Troia, allorché intefe incamminato il Re alla lor volta , di placarlo ; e però gli ufcirono incontro con una divota proceffione, e colle Reliquie de’ Santi . Ma 1’ inumano Re con occhi torvi guatata la mifera gente , non volle afcoltar-la , di maniera che chi qua e chi là prelero la fuga. Fece egli mettere ne’ ferri molti di que’ Cittadini, e dare il fuoco alle lor cafe e beni. Un egual trattamento provò pofcia la Città di Melfi. Con qu«efto rapido corfo di vittorie e di crudeltà s' impadronì egli di^Bifseglia , di Trani, d’ Alcoli , di Sant’ Agata , e di altre Terre. Intanto il Conte Rainolfo temendo, che il temporale andafìe a fcaricarfi fopra le fue contrade, ricorfe ¡per aiuto a Sergio Duca di Napoli, il quale avea parimente can- già-