Anno MCXXIV. 4I1 il Piviale rollo fotto il mantello , con intenzione di far dichiarare Papa il fuddetto Lamberto Oilienfe. Ma, non so come, effendoiì nel giorno appreffo raunati i Vefcovi nella Chiefa di San Pancrazio preilo al Laterano, quivi reftò eletto Papa Tebaldo Boccadipe-cora Cardinale di Santa Anallafia , col nome di C eie (lino, con-lentendovi anche lo ileffo Vefcovo Lamberto, e meiTogli addoffo il Piviale rollo , intonarono il Te Deum. Non erano alla metà, che Roberto Frangipane, forfè Fratello di Leone, con alcuni fuoi parziali, e con alcuni della Corte proclamarono Papa il fuddetto Lamberto Vefcovo d’Oftia, e il fecero vedere al Popolo, il quale è da credere, che anch'elfo l’acclamò. Gran difputa dovette fuc-cedere , ma in fine prevalendo la potenza de’Frangipani, e cedendo con gloriofa umiltà a i fuoi diritti il Cardinale Tebaldo, re-ilò Papa l’ambiziofo Lamberto, cioè Onorio li. Aggiugne poi 1’ Autore della Vita di quello Pontefice, a noi conservata dal Cardinale d’Aragona (a), che fcorgendo Onorio dubbiofa, e poco ca- (a) Carditi, nonica 1’ efaltazione iua, dopo fette giorni depofe il Pontificato, Ì‘ e con una nuova univerfale elezione abilitato e confermato fanò noni. s. gli antecedenti difetti . Sei quia eleclio ipfius Honorii minus cano-nice procefferat, pofl feptem dies in confpeclu Fratrum Jponte Mi-tram & Mantum refutavit atque depofuit. Fratres vero tam Epi-fcopi, quam Presbyteri & Diaconi Cardinales, videntes ipfius hu-mìlitatem, & profpicientes in poflerum , ne in Romanam Eccle-flam aliquam inducerent novitatem, quod perperam faclum fuerat, in melius reformarunt\ & eumdem Honorium denuo advocantes, ad ejus vefligia prociderunt, & tamquam Paflori fuo & univerfali Papce confuetam (Ibi obedientiam exhibuere. L’ Abbate Urfpergen-fe (¿) fcrive , che una parte de’ Romani defiderò d’ avere per Pa- 0>) AhbdJ pa Gualtieri Arcivefcovo di Ravenna, omni Religionis teflimonio^Chfomco. fatis commendatum. Più che mai continuò in queit’Anno la guerra fra i Genovefi e Pifani. Secondo la tellimonianza di Caffaro (c), (c) Caffarì venivano dalla Sardegna ventidue navi cariche di molto avere, Anna}'tife~ fcortate da nove galee Pifane. Contra d’ effe a vele gonfie navi- ' garono fette galee Genovefi, alla villa delle quali intimoriti i Pi-iani, fi rifugiarono nel Porto di Vado, e abbandonarono effe navi. 1 Genovefi con grande allegrezza conduffero a Genova que’le- (d) Fulcher’ gni col loro valfente. Per attellato di Fulcherio Carnotenle (<1),%'™. e dei Dandolo (e), fi fegnalarono in queft’Anno ancora in Orien (e) Dandni. te Tarmi de Veneziani, comandate da Domenico Michele loro Do r0*lC0’ ge , Cioè con gii altri Crociati formarono T affedio della riechiffi- R(r. it