Annali d’ Italia; ritratto, che fece allora dell’Italia Ottone Vefcovo di Friixnga (a) Otto Fn- (a) , Zio dello rteffo Federigo. Confeffa , che i Popoli nulla più GejiFrìderic. rùeneano de’ barbarici cortumi de gli antichi Longobardi, e ne" ¡ib.s.c.ij. loro coturni e linguaggio compariva molto della pulizia e leggiadria de’ vecchi Romani . Talmente fi piccavano della Liberta , che non voleano eiTere governati da un folo, eleggendo più torto i Confoli, fcelti da i tre Ordini, cioè da i Capitani, Val-vafiòri, e Plebe, affinchè niuno d’eiìi ordini foperchiaffe l’altro. Ufo era ancora di mutar ogni anno quefti Confoli. E per maggiormente popolar le Città, conrtrignevano tutti i Nobili e Signorotti , abitanti nelle loro Dioceiì, ancorché Feudatari liberi del loro dominio , di fuggettarfi alle Citrà , e di venire ad abitarvi.- Ammettevano ancora alla milizia , e a i pubblici u-fìzj gli Artigiani più mecanici e vili: il che rtrano pareva al iuddetto Ottone, perchè in Germania non fi praticava così , confettando nulladimeno, che in tal maniera le Città d’Italia in ricchezze e potenza avanzavano tutte l’altre fuori d’Italia. Ma un sì felice fiato veniva accompagnato anche dalla fuper-bia, e dal peffimo cortame di portar poco rifpetto al Re , vedendolo mal volentieri venire in Italia , e fpeffo non ubbidendo- lo , fe i di lui comandamenti non erano afhrtiti dalla forza di un buon efercito. Ma l’opra gli altri fi facea dirtmguere l’alterigia del Popolo di Milano, che teneva il primato fra que-fte Città, sì per la fua forza e per la copia d’uomini bellico-fi, come ancora pern aver fottoporte al fuo dominio le Città di Como e di Lodi. Fermofìì il Re Federigo per cinque o lei giorni in Roncaglia, dove comparvero i Confoli di quafi tutte le Città a dir le loro ragioni, e tutti a giurargli fedeltà. V’intervenne Guglielmo Marchefe di Monferrato , Signor nobile e grande, e quafi l’unico, che fi forte falvato dall’imperio delle Città, il quale portò querele contra de’Popoli d’Arti, e del Cairo. Altrettanto fece de gli Artigiani il loro Vefcovo. Ma più lamentevoli furono le doglianze de’Comafchi e Lodigiani contra de’ Milanefi, benché prefenti foffero i Confoli rteffi di Milano, cioè Oberto dall’Orto* e Gherardo Negro. Colà ancora vennero i Legati di Genova a venerare il Sovrano, a cui (b) Caffarì prefentarono Lioni, Struzzoli , Pappagalli , ed altri preziofi re-stnnai. Gì-gali di Levante . Racconta Caffaro ne’ fuot Annali ( era egli uno ^Tom' lpJr Ambafciatori ) che Federigo (¿) fece loro molto onore Italie.4 1 e confidenza de gli affari del Regno , con promeffe di onorar fopra