IV ratori adduce all' anno lùzz. & feqq. non fi oppongono altrimenti ad un privilegio , che fecondo il Mabillone non era ancora conceduto. Si aggiugne, che tai documenti riguardano il Regno di Napoli, di cui, come or ora vedremo, egli accorda dopo 30. anni il dominio alla S. Sede : ma perchè ha creduto d’ abbattere i fondamenti, fu cui s’ appoggia, lo lafcia m aria. » Al Privilegio di S. Enrico unifce le donazioni anteriori di Car- lo Magno, e d’ Ottone I, contro alle quali dappertutto fi dichiara j come vedemmo nel Tomo antecedente: e in fpecie ali’ anno 1017. deplora la perdita degli originali, dicendo , ejfere le copie foggette a molte alterazioni fecondo il bifogno , e T intereffe delle perfone , e che non porgono effe baflante lume per quietar £ intelletto . Sentenza affai notabile, rifpetto a’fondamenti, su’quali egli appoggia le fue opinioni, e congetture, dopo aver polli in ma-la fede quei della S. Sede. Perciocché egli indifferentemente a-dopra e copie, e documenti editi da Autori di poco nome, e di ninna critica in fuo vantaggio. Il Cronico di Farfa ha preffo di lui la maggior autorità. Eppure fi dichiarò egli medefimo, quando lo pubblicò tra gli Scrittori Italici, che queflo era una copia, e inveì contro chi non volle dargli 1’ originale. Di più con-feffa egli medefimo, che è un lavoro dì Scismatici, e dice all' anno 1081, , che que’ Monaci punto non badavano alle fcomuniche Pontifìcie , e tennero fempre con efjo Re, perchè quello era Monijlero Regale , o fia Imperiale. E due anni dopo parlando d’un Diploma di effo Arrigo {'comunicato, in cui fi confermano i beni, e privilegi del Monillero, così fi efprime: Que' Monaci riconofcevano allora per Papa Guiberto , e tenevano faldo il parino d’ A r <70. Non faranno dunque fiate le carte di quel Moniflero foggette a molte alterazioni, e avranno baflante lume per quietar ¡’intelletto ? Eppure egli all’anno 1051. avea riferite le feguenti parole d' altro Cronico: Sublacenfes ad fe convocavit ( S. Leone IX. ) in Mona-fieno , quorum & requirens inflrumenta chartarum , notava falfifjima , & ex magna parte ante fe igne cremari fecit: con aggiungervi quefla fua fentenza: Di quefle merci non furono privi una volta altri Moni flerf, eChiefe. Il che fia detto fen^a pregiudizio de gli innumerabili altri autentici Documenti, che fi trovano ne loro Archivj. »Noi tenghiamo per certo, che i Lettori primieramente dubiteranno forte di tutti i documenti del Cromco di Farfa , al folo fentire, che il Recipe delle fcomuniche ( ci ferviamo della fra fe del Sig. Muratori an. 1038. ) era per loro di niun frutto : e poi, » ficco-