(a) 4nùq. llal'uaìum Tom. 3. (b) Landul fus junior tìift. Med. cap. 34. (c) Tatti Annal. Coni. 394 Annali d’ Italia; quamvis declaratus t non potuit refi de re, quia eodem tempore fuit creatus Patriarcha Cv.' tatis fanclce Hierujalem. Ma fecondo gli Atti del Archivio Pìfano da me dati alla luce (a), certa cola è, che Daiberto nell’Anno 1094. e nel 1098. s’intitola Pijana Civitatis Archiepifcopus. Per conseguente è da credere, che fotto Urbano II. foife alzata al grado Archiepifcopale la Chieia Pifana; ma perciocché i Vefcovi della Corlìca non vollero dipoi riconofcere per loro Arcivefcovo il PiSano, Papa Gelafio in quert’ Anno con Bolla nuova di maggiore efficacia confermò quel diritto alla Chiefa di Pifa$ e che ciò fortiife il fuo effetto, lo vedremo all’Anno Seguente. La maledetta difcordia nel preien-te Svegliò un’arrabbiata guerra fra i Popoli di Milano e di Como (¿>). Vefcovo Cattolico di Como era Guido in quelli tempi. Landolfo da Carcano Nobile Milanefe , ed uno de’Canonici Ordinar) di quella Metropolitana , per quanto pretende il P. Tatti (c), era già flato invertito di quella Chiefa da Arrigo IV. fra i Re, e ili. fra gl’imperadori. Landolfo da S. Paolo aggiugne , che quefti era anche flato confecrato dal Patriarca d'Aqmleia fuo Metropolitano. Ma perchè fu fcomunicato da Papa Urbano II. non potè entrar allora in portello di quella Chiefa. Ora da che fu creato l’Antipapa Burdino, ed Arrigo V. venne verfo la Lombardia, Landolfo dovette alzar la tefta, e tentare il portello di quel Vefcovato . Ma riufcì alle genti del Vefcovo Guido, e a’Comafchi di farlo prigione: nella quale occaiìone venne morto Ottone Nipote dei medelimo Landolfo, ed egregio Capitano de’Milaneli. Se ne fece gran rumore in Milano ; e Nobili e plebei nel Confìglio della Città gridavano ad alta voce vendetta contra de’ ComaSchi. Sopragiunto 1’ ArciveScovo Giordano maggiormente acceSe il fuoco con far querela per danni recati dal popolo di Como a i beni, e a gli uomini del Suo ArciveScovato. Fece di peggio quello Arcivescovo, che ben dovea dar poco guafto alla Scrittura, perciocché fatte Serrar le porte delle ChieSe, vi negava l’ingrei- So al popolo di Milano, Se non andava coll’armi a Spargere il Sangue de’Comafchi, e a vendicarli della lor malignità. In Somma i Mi 1 aneli gridarono all’armi, e a bandiere Spiegate marciarono contra di Como . Diedero battaglia predo a Monte Ba-radello al Popolo ComaSco, che colto ali’improvviSo, e Sentendoli inferiore di forze, la notte Seguente ti fuggì al Suddetto Monte, e lafciò libera la Città al furore de’ Milaneli, i quali con